Battaglia Fsi sul rinnovo contrattuale
SASSARI. È iniziata, con la riunione della segreteria regionale (nella foto il sit-in a Cagliari), la campagna di mobilitazione della Fsi-Usae, nell’ambito della vertenza nazionale, per rivendicare...
SASSARI. È iniziata, con la riunione della segreteria regionale (nella foto il sit-in a Cagliari), la campagna di mobilitazione della Fsi-Usae,
nell’ambito della vertenza nazionale, per rivendicare aumenti salariali adeguati per i lavoratori
delle pubbliche amministrazioni centrali e locali (in cui vanno comprese anche scuola e sanità). Il sindacato indipendente Fsi-Usae nazionale ha rifiutato di sottoscrivere l’accordo fra la ministra Madia e la Triplice (Cgil-Cisl e Uil) giudicandolo «inaccettabile e inadeguato e, dal lato economico, scandaloso, un vero e proprio tradimento dei lavoratori da otto anni senza rinnovo contrattuale e con le retribuzioni erose dagli aumenti dei beni di prima necessità». Fsi–Usae apre dunque la strada delle mobilitazioni regionali e locali di tutte le amministrazioni pubbliche ed enti privati della Sardegna ed è in distribuzione il relativo materiale informativo, faranno seguito le assemblee e le manifestazioni a carattere territoriale. Luciano Sitzia, segretario regionale Fsi e Mariangela Campus (segretaria dell’area di Sassari e nazionale Usae), hanno dichiarato: «I lavoratori della pubblica amministrazione hanno diritto a una
giusta retribuzione e alla possibilità di recuperare il potere di acquisto delle proprie buste paga. Fsi-Usae rivendica da subito il riallineamento degli andamenti
retributivi e contrattuali dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni centrali e locali e chiede aumenti adeguati indicando una cifra che, al netto degli 80 euro di decontribuzione, si può quantificare in 250 euro medie pro capite». Si annuncia quindi una dura battaglia sindacale in vista del rinnovo contrattuale.