La Nuova Sardegna

Sassari

Due fratelli muoiono a distanza di mezz’ora

di Giovanni Bua
Due fratelli muoiono a distanza di mezz’ora

Erano entrambi malati e ricoverati in ospedali diversi, ieri a Ottava lo straziante funerale

24 gennaio 2017
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SASSARI. Ci sono coincidenze troppo grandi per considerarle tali. E legami troppo profondi per poter essere fino in fondo compresi. Così almeno hanno amato pensare in tanti ieri pomeriggio a Ottava. Mentre, nella stracolma parrocchia del Santissimo Nome di Gesù, veniva celebrato il funerale di Gianni e Ruggero Fadda.

Fratelli, malati e ricoverati in due diversi ospedali, lontani chilometri. Morti domenica mattina a pochi minuti di distanza uno dall’altro.

Entrambi erano uomini conosciuti e stimati. Gianni, il maggiore, 65 anni, era il titolare fino allo scorso agosto di un’agenzia di assicurazioni della Sai, dove lavorava con la moglie e una delle due figlie. Dopo l’estate la decisione di andare in pensione, e dopo poco la nascita della nipotina, la seconda.

Momento di grande gioia seguito però da un grandissimo dolore: un male improvviso e devastante da cui l’ex assicuratore non si riprende mai completamente, e che alla fine lo costringe a letto, ricoverato in una clinica a Ploaghe.

Più lunga la battaglia del fratello minore Ruggero, anche lui sposato e con una figlia, commercialista per la Numera spa. L’uomo si ammala e, nell’ultimo periodo, è costretto al ricovero al Santissima Annunziata.

Una famiglia devastata dalle due malattie, con i fratelli Fadda che lottano tra la vita e la morte in due strutture lontane chilometri, legati però da quella speciale unione che solo tra i familiari più stretti a volte magicamente può crearsi. Così almeno amano pensare i familiari e gli amici, che in questa morte al quadrato hanno visto qualcosa che va oltre una semplice causalità. E hanno smorzato il loro dolore di un briciolo di speranza. Quei due cuori che hanno smesso di battere domenica mattina, a meno di trenta minuti di distanza uno dall’altro, non possono infatti che lasciare attoniti. Come attoniti hanno lasciato i loro necrologi pubblicati sul giornale, vicini, e seguiti da decine di attestazioni di stima e dolore.

Una coincidenza troppo grande per considerarla tale. Uno straziante funerale, con una comunità che si stringe insieme, e vuol vedere in questo addio un nuovo inizio, insieme.

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