La Nuova Sardegna

Sassari

Al via i lavori nella chiesa di Sant’Antonio Abate

di Emidio Muroni
Al via i lavori nella chiesa di Sant’Antonio Abate

Bonorva, completati i primi interventi di messa in sicurezza della copertura L’edificio religioso avrebbe però necessità di altre consistenti manutenzioni

03 febbraio 2017
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BONORVA. Nei giorni scorsi sono stati completati i primi lavori di sistemazione della copertura della chiesa dedicata a Sant’ Antonio Abate, situata al centro dell’omonima piazza.

Le opere, seguite ad un sopralluogo effettuato dal responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, ingegner Floriana Muroni, con il direttore dell’ufficio diocesano per i beni culturali, monsignor Giancarlo Zichi e il vice sindaco Aldo Salaris, i parroco don Giovannino Conti e l’architetto Monica Ortu che hanno constatato l’esistenza di una grave situazione di degrado e pericolo e la necessità di evidenti e sostanziali opere d’intervento, atte a salvaguardarne le caratteristiche statiche e strutturali e favorirne un adeguato utilizzo, sono state eseguite con carattere d’urgenza e con spesa in compartecipazione fra l’amministrazione comunale e l’arcivescovado.

Per la completa sistemazione e salvaguardia dell’importante monumento religioso sarà però necessario provvedere anche alla progettazione e realizzazione di ulteriori opere per il cui finanziamento lavoreranno in sinergia, come ha osservato il vice sindaco Aldo Salaris, l’amministrazione comunale e la Cei, alla quale è stato già richiesto un contributo. I lavori serviranno per la salvaguardia delle bellezze e tesori custoditi nell’antica chiesa in stile gotico catalano, di pregevole valore storico ed architettonico, dedicata a Sant’Antonio Abate (sa cheja de portaria) la cui costruzione, iniziata il 14 ottobre del 1671, grazie ad un lascito di Messer Bachisio Mura, un possidente locale, e dalla moglie, Maria Palmas, come segno di riconoscenza per una grazia ricevuta, fu completata nel 1687 e fu consacrata il 15 Dicembre del 1688 dall’Arcivescovo di Sassari, Giovanni Morillo y Velarde.

Nel 1708 l’edificio sacro fu collegato a un edificio utilizzato come convento dei frati minori osservanti e per la cui costruzione contribuì tutta la popolazione ed il feudatario, conte Amat di Villarios. Nel 1866 però i frati dovettero lasciare l’edificio in seguito alle leggi emanate dallo Stato.

In occasione del sopralluogo sono state visitate anche le altre strutture ecclesiali principali esistenti in paese e in tutte è stata rilevata una chiara situazione di degrado piuttosto marcata. In particolare nelle chiese di San Giovanni e Santa Vittoria è urgente intervenire con opere di manutenzione e sistemazione delle coperture, necessarie e indispensabili per conservare e restituire alla comunità una struttura agibile e sicura e preservare da successivi danni i numerosi tesori di grande bellezza custoditi all’interno.

Un discorso a parte merita la parrocchiale dedicata alla natività di Santa Maria Bambina per la quale sono stati richiesti alla Cei importanti finanziamenti per la realizzazione delle opere di recupero conservativo, di eliminazione delle numerose situazioni di degrado strutturale, in particolare nelle coperture, e la necessaria ed indispensabile protezione e tutela dei tesori e beni conservati al suo interno.

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