La Nuova Sardegna

Sassari

Il paradiso non può attendere

Tre grandi lecci, robinie, allori e bagolari, un esemplare di olmo, ornelli e un carrubo. Su quelle storiche piante nidificano merli e pettirossi, fringuelli e qualche cornacchia. Questo angolo di...

26 febbraio 2017
1 MINUTI DI LETTURA





Tre grandi lecci, robinie, allori e bagolari, un esemplare di olmo, ornelli e un carrubo. Su quelle storiche piante nidificano merli e pettirossi, fringuelli e qualche cornacchia. Questo angolo di paradiso, circa quattromila metri quadrati, è l’ex orto botanico, perla verde incastonata nel cuore di Sassari, dietro l’istituto d’arte. Proprio là, il comitato nato per salvaguardarne i vincoli, vorrebbe realizzare un giardino pubblico, recuperando ciò che ora è poco più che area incolta. La vicenda inizia nel 2008, prima con una richiesta di 60 cittadini all’allora sindaco Gianfranco Ganau, poi con una specifica opposizione contro la cosiddetta “scheda norma area Meridda” che 800 residenti presentano al primo cittadino. Nel 2009, la battaglia continua e si costituisce il comitato di quartiere San Giuseppe. Nel 2010, viene presentata al sindaco una relazione di impatto ambientale e l’anno successivo, dopo ulteriori azioni, la “scheda Meridda” viene azzerata. Numerosi sono stati, in quegli anni, gli interventi sulla Nuova Sardegna. La lotta dei cittadini di San Giuseppe per la salvaguardia del prezioso angolo di verde venne sostenuta da tanti: Associazione libertaria, ambientalisti, il Centro studi urbani dell’università. Ora il comitato punta all’esproprio e presto partirà una raccolta di firme a sostegno di una petizione.(A.Me.)

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative