Ricercatori in piazza per la notte delle idee e delle nuove scoperte
di Antonio Meloni
Domani dalle 18 in piazza Castello al via contamination lab L’ateneo illustra ai cittadini il meglio della sua offerta
28 settembre 2017
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SASSARI. Qualcuno ha progettato un braccialetto intelligente che controlla le funzioni vitali del neonato comunicando i parametri vitali ai genitori dotati di un dispositivo comunicante. Altri hanno pensato a un laboratorio mobile che fornisce supporto agli agricoltori per fare analisi a pochi metri dalla coltivazioni. E c’è anche chi ha ideato un sistema per digitalizzare gli scontrini fiscali facilitando la vita ai commercianti con un occhio di riguardo per la tutela dell’ambiente. Sono solo alcune delle idee imprenditoriali presentate dai team di ricerca dell’Università di Sassari nell’ambito del “contamination lab”, evento clou della terza edizione della “Notte dei ricercatori”, evento nazionale a cui partecipa anche l’ateneo sassarese con un ricco programma di eventi in programma domani, a partire dalle 18, in piazza Castello, centro della città. L’obiettivo è quello di portare fra la gente i risultati della ricerca realizzata dall’Università con l’intento di trasmettere un messaggio importante che fa da motivo dominante a tutta la manifestazione: “La ricerca deve essere sostenuta e finanziata perché senza non c’è sviluppo né crescita”.
I dettagli del programma sono stati illustrati ieri, nella sala Milella del Rettorato, dal rettore Massimo Carpinelli, affiancato da Gabriele Mulas (delegato al trasferimento tecnologico) e Attilio Sequi (dirigente del settore ricerca e internazionalizzazione). Dopo i saluti del rettore Carpinelli, la lunga serata, che quest’anno sarà più ricca e variegata, prenderà il via con il contamination lab, risultato di un percorso formativo diverso da quello tradizionale in cui un team di ricercatori dell’ateneo turritano presenterà i risultati dell’attività legata alla messa a punto di progetti innovativi immediatamente spendibili sul mercato. Alle 19.20, il fisico Fulvio Ricci parlerà di onde gravitazionali con la breve conferenza “Ascoltando il cosmo” e, a seguire, la presentazione dei gruppi finalisti che a ottobre parteciperanno all’edizione 2017 dello Start cup Sardegna. Alle 20.15, moderata dalla giornalista Cristina Nadotti, la tavola rotonda dal titolo “Dalla prima edizione verso una dimensione internazionale”, incentrata sul futuro e sulle prospettive del contamination lab, un modo nuovo di fare ricerca attraverso il metodo del confronto e del lavoro di squadra. Alle 20.45, “Horizon 2020, fare ricerca in Europa”, a cui partecipa un gruppo di ricercatori dell’Ateneo. A seguire, alle 21.25, Michael Masin del centro ricerca Ibm di Israele farà il punto sulle “Opportunità di cooperazione internazionale e di internship industriali”. In sintonia con il tema del contamination lab, il presidente della Dinamo Basket, Stefano Sardara, spiegherà infine come creare una squadra vincente. La serata si concluderà con la proclamazione dei vincitori del contamination lab che prevede anche la premiazione del miglior progetto fra i dieci presentati per la partecipazione alla competizione. «Lo scopo della manifestazione - ha spiegato ieri il rettore Massimo Carpinelli, - è quello di portare in piazza le opportunità offerte dalla ricerca scientifica portata avanti dall’Università e presentare i risultati raggiunti dai suoi protagonisti per far capire alla gente che investire in ricerca significa crescere e affrontare i problemi anche quelli apparentemente più semplici”.
I dettagli del programma sono stati illustrati ieri, nella sala Milella del Rettorato, dal rettore Massimo Carpinelli, affiancato da Gabriele Mulas (delegato al trasferimento tecnologico) e Attilio Sequi (dirigente del settore ricerca e internazionalizzazione). Dopo i saluti del rettore Carpinelli, la lunga serata, che quest’anno sarà più ricca e variegata, prenderà il via con il contamination lab, risultato di un percorso formativo diverso da quello tradizionale in cui un team di ricercatori dell’ateneo turritano presenterà i risultati dell’attività legata alla messa a punto di progetti innovativi immediatamente spendibili sul mercato. Alle 19.20, il fisico Fulvio Ricci parlerà di onde gravitazionali con la breve conferenza “Ascoltando il cosmo” e, a seguire, la presentazione dei gruppi finalisti che a ottobre parteciperanno all’edizione 2017 dello Start cup Sardegna. Alle 20.15, moderata dalla giornalista Cristina Nadotti, la tavola rotonda dal titolo “Dalla prima edizione verso una dimensione internazionale”, incentrata sul futuro e sulle prospettive del contamination lab, un modo nuovo di fare ricerca attraverso il metodo del confronto e del lavoro di squadra. Alle 20.45, “Horizon 2020, fare ricerca in Europa”, a cui partecipa un gruppo di ricercatori dell’Ateneo. A seguire, alle 21.25, Michael Masin del centro ricerca Ibm di Israele farà il punto sulle “Opportunità di cooperazione internazionale e di internship industriali”. In sintonia con il tema del contamination lab, il presidente della Dinamo Basket, Stefano Sardara, spiegherà infine come creare una squadra vincente. La serata si concluderà con la proclamazione dei vincitori del contamination lab che prevede anche la premiazione del miglior progetto fra i dieci presentati per la partecipazione alla competizione. «Lo scopo della manifestazione - ha spiegato ieri il rettore Massimo Carpinelli, - è quello di portare in piazza le opportunità offerte dalla ricerca scientifica portata avanti dall’Università e presentare i risultati raggiunti dai suoi protagonisti per far capire alla gente che investire in ricerca significa crescere e affrontare i problemi anche quelli apparentemente più semplici”.