La Nuova Sardegna

Sassari

In aula esplode la rabbia dei senza casa

di Gavino Masia
In aula esplode la rabbia dei senza casa

Uno dei cittadini in graduatoria per gli alloggi popolari è intervenuto in consiglio comunale: «Rispettate i miei diritti»

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PORTO TORRES. La protesta dei senza casa e degli utenti che hanno ricevuto già il provvedimento di sfratto è esplosa fragorosamente ieri mattina durante il consiglio comunale con un intervento improvviso di un cittadino che si è rivolto con toni decisi al sindaco Sean Wheeler: «Sette appuntamenti e non mi ha mai ricevuto». Momenti di tensione, senza mai degenerare, e dopo lo sfogo lo stesso cittadino è stato ricevuto in un’altra stanza dall’assessora alle Politiche sociali Rosella Nuvoli.

«Sono dializzato, ho una figlia piccola è mi vogliono buttare fuori di casa – ha detto Fortunato Occulto –, e mi chiedo perché, dopo aver chiesto 7 appuntamenti, il sindaco non mi ha mai voluto ricevere per chiarire la vicenda che riguarda le case a canone moderato». Occulto è infatti nella graduatoria degli aventi diritto per uno dei 49 alloggi di via Falcone-Borsellino, ma la stesso elenco non è definitivo dopo i ricorsi presentati da alcuni partecipanti al bando. La tempistica sui controlli si è allungata ulteriormente - nonostante le assicurazioni degli amministratori che parlavano di definizioni delle pratiche entro metà settembre - creando malumori e diversi interrogativi da parte di cittadini che vivono in tuguri e case fatiscenti e che si sentono beffati dal lungo iter procedurale che sembra non avere fine. «Tempo fa il Comune mi ha mandato a casa anche l’assistente sociale – aggiunge Fortunato Occulto – per annunciarmi che mi volevano pagare tre mesi di affitto: ho risposto che ho 65 anni, sono malato cronico e voglio solo ottenere l’alloggio che mi spetta per diritto acquisito con 9 punti nella graduatoria. C’è gente a Porto Torres che sta dormendo sotto i ponti, ma io non lo posso fare considerando le mie gravi patologie e perché ho una figlia di 8 anni che devo tutelare in tutti i modi».

Il cittadino sfrattato ha una piccola pensione e il 10 ottobre dovrebbe affrontare un viaggio per una visita medica importante: «Non ho mai chiesto niente a questa amministrazione comunale, neanche soldi o pasti, sono ammalto e invalido, e la mia richiesta è semplice : voglio solo capire i motivi di questo ritardo nella formulazione definitiva della graduatoria e nella conseguente consegna delle abitazioni. Non si gioca con la vita delle persone». L’assessora Rosella Nuvoli a fine mattinata ha parlato con Fortunato Occulto ascoltandolo in quello che un disagio simile, purtroppo, a quello che stanno attraversando tanti portotorresi. «Da anni l’emergenza abitativa in città è uno dei temi più delicati – ha ricordato l’assessora – perché la crisi economica ha inciso pesantemente sulle famiglie: lo vediamo giorno dopo giorno dai tanti cittadini si avvicinano agli uffici dei Servizi sociali per questo problema. Possiamo dare aiuti temporanei ma noi non possiamo assegnare le case direttamente».

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