comparto ovicaprino
Aiuti alle imprese, norme confuse
La denuncia della Cia che parla di «accanimento burocratico»
17 ottobre 2017
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OZIERI. Norme confuse e troppa burocrazia nei recenti provvedimenti della Regione per il sostegno alle imprese del comparto ovino e caprino a seguito della siccità. Lo ha segnalato il comitato zonale del Logudoro e Monte Acuto della Confederazione italiana agricoltori in un recente incontro svoltosi a Ozieri e lo ha ribadito la direzione provinciale. Entrambi lamentano la mancanza di «concertazione con le rappresentanze del mondo della produzione e trasformazione che avrebbero consentito di emanare disposizioni più chiare e semplici ed evitare interpretazioni che mal si conciliano con la bontà dei provvedimenti», dice il responsabile zonale Renzo Canalis. Ma non è tutto anche le modalità e i tempi di presentazione delle domande contrastano con l’urgenza di far arrivare gli aiuti alle aziende. «Ci sembra di essere alle prese con un accanimento burocratico incredibile e una confusione degna di un’amministrazione pubblica sempre più inefficiente – ha detto il direttore provinciale Fabio Chessa – e a farne le spese saranno solo le aziende zootecniche . E se non ci sarà una inversione di rotta le provvidenze arriveranno ai potenziali beneficiari probabilmente solo nella prossima primavera». La Cia, continuando a ribadire la propria disponibilità «a offrire tutto il supporto necessario al buon esito dei provvedimenti», rivolge però un appello all’assessore regionale all’Agricoltura affinché intervenga per chiarire la confusione e «si adoperi per integrare e correggere le direttive impartite e a richiedere con forza l’adozione del decreto di declaratoria della calamità naturale da parte del ministero delle Politiche Agricole». (b.m.)