La Nuova Sardegna

Sassari

L’Anmi ricorda Solinas, medaglia d’oro

L’Anmi ricorda Solinas, medaglia d’oro

Consegnata la tessera onoraria alla sorella del militare morto in guerra a 22 anni

13 dicembre 2018
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PORTO TORRES. L’Associazione nazionale marinai d’Italia ha voluto ricordare ieri mattina la figura di Giovanni Solinas – il marinaio che perse la vita durante la guerra del 1943 sul cacciatorpediniere “Leone Pancaldo” – con la consegna delle tessera onoraria alla sorella Costanza.

Una cerimonia semplice e commovente quella svolta all’interno dell’abitazione di via Pacinotti, con il presidente della sezione locale dell’Anmi Giovanni Caddeo che ha consegnato alla signora 88enne anche il basco blu e una litografia della Corrazzata Roma. Giovanni Solinas, come riporta il libro scritto dal ricercatore di Porto Torres Moreno Nocco, scomparve nell'adempimento del proprio dovere per la Patria all’età di ventidue anni. Il cacciatorpediniere fu affondato il mattino del 30 aprile 1943 dopo avere subito tre attacchi aerei da forze alleate a due miglia da Capo Bon, lungo le coste della Tunisia nel mare Mediterraneo centrale. Quattro anni dopo, con decreto del ministero della Difesa del 22 ottobre 1947, al marinaio portotorrese venne conferita la Medaglia Croce di Guerra al valor militare con la seguente motivazione: «Nell'imminenza dell’affondamento e nonostante il grave pericolo di esplosioni determinate da violento incendio, si spingeva in zona già in fiamme ed invasa da vapore riuscendo a trascinare in salvo compagni feriti. Abbandonava la nave soltanto dopo tutti gli invalidi e dopo ripetuto ordine». A Giovanni Solinas fu intitolato il gruppo attuale dell’Anmi e alla sorella minore Costanza la carica di madrina della stessa sede in via Ponte Romano.

«Giovanni era un delegato dell’Azione cattolica e faceva parte del Coro polifonico – ha ricordato la signora Costanza –-, anche se non era bigotto, ed era un ragazzo in gamba e con un cuore immenso. Sempre disponibile e pronto a dare una mano per aiutare gli altri. Non è stato infatti il “Pancaldo” a portarselo via, ma lui stesso nel momento in cui ha deciso di adoperarsi per salvare prima di tutto i suoi amici mettendo in mare due scialuppe. Prima ha pensato agli altri e poi a se stesso, questa era la sua filosofia di vita». (g.m.)

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