La Nuova Sardegna

Sassari

Al Tecnico Ruju esplode la protesta degli studenti

di Paoletta Farina
Al Tecnico Ruju esplode la protesta degli studenti

I ragazzi anche oggi sono in agitazione contro la dirigenza e la Provincia «Nella scuola barriere e poca sicurezza». La preside: «Assenze pretestuose»

24 ottobre 2019
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SASSARI. Sciopero degli studenti del Tecnico Ruju che ieri mattina non sono entrati in classe e anche oggi e probabilmente domani ripeteranno la protesta indirizzata verso la dirigenza, a loro parere troppo rigida, e la Provincia, alla quale i ragazzi chiedono interventi di messa in sicurezza dell’istituto. Ma intanto la preside Maria Antonietta Porcu parla di un atto pretestuoso e di una strumentalizzazione degli studenti.

Si accentua il clima di scontro nell’ex Itas di via Porcellana dove nei giorni scorsi rappresentanze sindacali unitarie e sindacati hanno proclamato uno sciopero per martedì prossimo mettendo sotto accusa la dirigente.

Ieri mattina i ragazzi, dopo essersi riuniti nel cortile, hanno deciso di non partecipare alle lezioni. Erano circa duecento, altri invece sono rimasti direttamente a casa. I motivi che li hanno spinti a manifestare sono molteplici. E vanno dalla necessità di disinfestare l’edificio («ci sono topi nella scuola»), alla mancanza di accesso per i disabili al laboratorio di informatica, situato nell’attico dell’istituto dove non arriva l’ascensore, per continuare con l’assenza di un allarme sonoro in caso di incendi e concludere con i rapporti non proprio idilliaci con la dirigente scolastica. Che a loro parere non li «ascolta», li sgrida, non concede permessi per le uscite anticipate sospettandoli di messe in scena per marinare la scuola, neanche se sono i genitori a venire a prendere i loro figli .

«Potessi uscire dalle lezioni cinque minuti prima non arriverei nel mio paese così tardi, perché sono costretta a prendere il pullman successivo», si lamentava una ragazza. «Non abbiamo un regolamento di istituto, non possiamo fare le assemblee tutti insieme, veniamo divisi per classi», protestava un altro studente.

La preside Porcu ha replicato punto per punto alle rimostranze degli studenti che ritiene poco informati su diritti e doveri. «Nessun permesso anticipato di uscita dalle lezioni per motivi di trasporto è stato negato ai ragazzi: abbiamo ricevuto dieci domande quest’anno e le richieste vengono esaudite. Diverso è – prosegue – se il ragazzo non ha sufficienti motivazioni, che non possono essere sostenute in questo caso dalle famiglie, perché gli studenti devono capire che frequentano per imparare».

«Parlano di assemblee di istituto negato, ma poi non le chiedono», aggiunge la professoressa Porcu. Quanto alle barriere per i disabili del laboratorio di informatica «occorre un progetto per spostarlo altrove che spetta alla Provincia e per quanto riguarda il tema della sicurezza, da anni chiediamo all’ente di installarla. Ma questo non influisce sulla sicurezza della scuola, che ha confermato anche la recente prova simulata di evacuazione, svoltasi in tempi rapidi. Mentre le disinfestazioni devono essere fatte quando c’è necessità, non a priori».

Ai ragazzi la dirigente, insomma, tira le orecchie, ma fa appunti anche ai sindacati che hanno indetto lo sciopero. Contestando di non voler avviare la contrattazione interna («Quando sono stati convocati non hanno partecipato»), di non approvare il regolamento d’istituto («è un compito che spetta al consiglio d’istituto») e di non concedere facilmente i tre giorni di permessi contrattuali : «Questo proprio non è vero, ma occorre giustificarli, lo prevede la normativa. Voglio dire una cosa: deve essere chiaro che sulla dirigenza non si possono caricare compiti che non le spettano e che tutti devono fare la loro parte perché si possa lavorare con serenità».

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