La Nuova Sardegna

PORTO TORRES. Sette consiglieri comunali di opposizione (Alessandro Carta, Costantino Ligas, Franco Pistidda, Davide Tellini, Massimo Cossu, Massimiliano Ledda e Claudio Piras) rispondono alle accuse lanciate dal gruppo consiliare del M5S sulla mancata approvazione del Rendiconto da parte della minoranza. Soprattutto in riferimento ai sei voti contrari espressi sull’immediata esecutività degli atti, che secondo il M5S rischiano di fare saltare gli interventi inseriti nell’avanzo di amministrazione. Tutte le opere pubbliche previste nel documento contabile devono infatti avviare l’iter di procedura delle gare d’appalto entro il 31 dicembre 2019. L’opposizione rimanda le accuse al mittente, parla di «maggioranza arrivata in aula in formazione rimaneggiata», con assenze importanti e con gravi responsabilità e che ha tentato incredibilmente «di scaricare le proprie colpe sui gruppi di minoranza».

«I consiglieri comunali di minoranza non prestano più il fianco a tutta questa approssimazionee: la politica ėè una cosa seria e l'attività amministrativa lo è ancora di più, soprattutto in considerazione delle emergenze che Porto Torres si trova ad affrontare da anni. Deve essere chiaro a tutti che essere presenti in aula è un dovere necessario e imprescindibile – aggiungono – e rappresenta il principale atto di rispetto e responsabilità, ormai traditi, nei confronti della città che ha deciso di affidare a questa maggioranza le chiavi della comunità».

Un botta e risposta che comincia a delinerae cosa accadrà nei prossimi mesi in vista della campagna elettorale. (g.m.)