La Nuova Sardegna

Sassari

Sassari, ragazzini truffati per un lavoro

Luca Fiori
Sassari, ragazzini truffati per un lavoro

L’impiego non esisteva e l’imbroglione è sparito con 1000 euro. È lo stesso del “bluff del resto” al bar

19 novembre 2019
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SASSARI. La promessa era un impiego stagionale ben pagato in un resort sul mare, uno dei più famosi ai confini tra la province di Sassari e Olbia. La condizione per essere assunti e inseriti in poco tempo nel mondo della ristorazione era però la partecipazione a un brevissimo stage a pagamento. Un corso accelerato per imparare in poco tempo i trucchi del mestiere.

Duecentocinquanta euro da versare subito in contanti in attesa di una chiamata imminente e poi la sicurezza di uno stipendio per qualche mese. Chiamata che per cinque ventenni sassaresi – abbindolati dalle promesse di un truffatore incontrato per caso in un bar – non è mai arrivata.

L’uomo qualche mese fa ha avvicinato gli aspiranti camerieri con una scusa e dopo aver conquistato la loro fiducia è passato all’attacco. Facendo leva sulla necessità delle vittime di trovare un lavoro estivo il truffatore si è presentato come uno dei responsabili del famoso resort e ha promesso ai cinque ventenni mari e monti, risultando purtroppo credibile.

Dopo qualche giorno nel corso di un secondo incontro gli aspiranti camerieri hanno consegnato all’uomo la quota per partecipare allo stage – 250 euro a testa – e lasciato i loro recapiti telefonici.

La chiamata per lo stage naturalmente non è mai arrivata e il telefono del truffatore dopo qualche scusa ha iniziato a squillare a vuoto.

La notizia del raggiro si è diffusa in poco tempo nell’ambiente della ristorazione e dei bar della città. Da uno scambio di informazioni e qualche foto si è scoperto che il truffatore sarebbe lo stesso che da qualche tempo sta togliendo il sonno ai baristi di Sassari e Alghero con la “truffa del resto”. Un giochino apparentemente banale che consente con una bella faccia tosta e la parlantina giusta di ingannare anche il barista più attento e portagli via un po’ di soldi dalla cassa senza puntargli una pistola in faccia.

«Ci ha provato anche qui da noi – racconta Francesca Righi titolare della caffetteria-gelateria Crema & Cioccolato in Largo Cavallotti – ma gli è andata male. Prima mi ha riempito di complimenti per il locale poi, dopo essersi presentato come il direttore di un resort della zona, ha provato a offrirmi un lavoro. Subito dopo – continua l’imprenditrice – ha tentato di pagare un caffè con cinquanta euro che per il timore che fossero falsi non ho accettato. Una settimana dopo – prosegue Francesca Righi – ha tentato di ingannare la mia dipendente sostenendo di aver ricevuto venti euro in meno di resto dopo aver pagato un caffè. Ma anche in quel caso gli è andata male. Da quel giorno non lo abbiamo più visto».

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