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Sassari

Sassari, addio alla scuola di Monte Rosello basso

Sassari, addio alla scuola di Monte Rosello basso

La giunta delibera la soppressione del Comprensivo e ridisegna la rete dell’istruzione a San Donato e San Giuseppe

19 dicembre 2019
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SASSARI. La giunta comunale va avanti e approva con delibera la proposta di nuova rete scolastica che prevede la soppressione del Comprensivo di Monte Rosello basso, bocciata dai sindaci alla conferenza provinciale, e quindi la riduzione da nove a otto degli istituti autonomi. E intanto arrivano le prime proteste dalla scuola “sacrificata”, con i genitori che, preoccupati, hanno chiesto un incontro al dirigente scolastico. L’altro ieri l’esecutivo ha dato il via compatto (tutti i nove assessori hanno votato a favore) al piano di dimensionamento che ridisegna la geografia delle scuole comunali con una serie di travasi “creativi” per mettere in sicurezza almeno per i prossimi due, tre anni, dalla scure dei parametri ministeriali che prevedono un minimo di 600 studenti (salvo deroghe) per conservare il dirigente scolastico e il direttore amministrativo. Nessuna scuola chiude, è solo un riordino amministrativo.

Nel dettaglio, al Comprensivo di San Donato affluiscono la scuola dell’infanzia e le elementari di piazza Sacro Cuore oltre alla media di via Pavese che fanno attualmente parte di Monte Rosello basso, per un totale di 1359 studenti. San Donato perde asilo e primaria di via Demuro e via Forlanini, a Carbonazzi, che passano sotto il “Salvatore Farina” (che raggruppa l’infanzia e la primaria di San Giuseppe e Porcellana) e avrà 1067 studenti. Monte Rosello sarà un’unica autonomia scolastica con 692 studenti, senza la precedente distinzione tra i due quartieri che lo compongono, comprendendo anche la scuola primaria di via Baldedda “Antonio Castellaccio” che faceva parte di Monte Rosello basso. Nessuna modifica negli altri cinque istituti comprensivi e cioè “Pertini-Biasi”, “Brigata Sassari”,”Pasquale Tola”. Latte Dolce e agro e, infine, Li Punti.

La giunta, lo dice appunto la delibera, ha rimodulato la rete secondo questa logica: «per favorire lo sviluppo di un sistema formativo corrispondente il più possibile al territorio di riferimento, privilegiando il modello dei comprensivi di quartiere», e per «poter attuare politiche educative incisive e strutturate nel tempo, nonché per garantire il più possibile un’organizzazione gestionale stabile». Si è partiti dal fatto che l’istituto di Monte Rosello rischiava dal prossimo anno scolastico la reggenza perché non poteva garantire il numero di iscritti necessari per conservare l’autonomia.

La proposta, presentata dall’assessora all’Istruzione Rosanna Arru, era stata concordata anche con i dirigenti scolastici cittadini del primo ciclo di istruzione in una riunione che aveva preceduto la conferenza provinciale sul dimensionamento. Ma in quella sede i sindaci avevano votato contro a maggioranza perché era passata la linea, che la Regione ha annunciato di voler appoggiare con una richiesta di deroga al ministero dell’Istruzione, di evitare tagli alle autonomie scolastiche. Ora dovrà essere l’assessorato regionale a decidere, a gennaio, sulle richieste provenienti dalle province sarde. Intanto della soppressione di Monte Rosello basso si parla oggi anche in commissione istruzione con l’audizione dell’assessora Arru che ha invitato a partecipare il comitato di quartiere, e ci saranno segnalazioni nell’odierno consiglio comunale

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