Sassari, tavolini e dehor: arriva la proroga fino a marzo
Ordinanza del sindaco in attesa che si approvi il nuovo regolamento. Confermato lo stop nei posteggi
03 gennaio 2020
2 MINUTI DI LETTURA
SASSARI. Sono prorogabili fino al 31 marzo le autorizzazioni per l'occupazione di suolo pubblico per la collocazione di dehors o altre attrezzature temporanee e amovibili a servizio di locali di somministrazione di alimenti e bevande e locali commerciali e artigianali.
Arriva l’attesa proroga dell’ordinanza del 17 ottobre con cui l’amministrazione comunale ha decretato un deciso giro di vite sui “gazebi” di bar e ristoranti. Con, in particolare, lo stop a nuove autorizzazioni in zone riservate ai posteggi, siano essi liberi o “blu”.
Stop confermato con la proroga firmata il 31 dicembre dal sindaco Campus, che però apre all’estensione di altri tre mesi per chi ha installato le sue strutture su marciapiedi, piazze, slarghi o aree pedonali e aveva il permesso in scadenza alla fine dell’anno.
Il tutto nelle more dell'approvazione del nuovo regolamento, per completare il quale saranno necessari almeno altri due mesi di lavoro, e per redigere il quale, recita l’ordinanza: «è stato attivato un apposito studio con la collaborazione dei settori competenti dell'amministrazione comunale e degli ordini professionali».
Un dialogo serrato, con cui il sindaco Campus, e l’assessore alle Attività produttive Nicola Lucchi, stanno cercando di “ricucire” con i gestori dei locali cittadini, sul piede di guerra dopo la prima durissima versione dell’ordinanza.
Il problema è a medio termine, visto che la gran parte delle concessioni per le nuove strutture è stata rilasciata nel 2018 e ha scadenza triennale. Ma gli investimenti messi in campo dai locali sono stati spesso importanti (si arriva anche a superare i 30mila euro) e la sola ipotesi che il nuovo regolamento non contempli la possibilità di rinnovarle se si trovano (come in buona parte dei casi) in zone riservate ai posteggi ha gettato la categoria nel panico.
Allo studio di sindaco e assessore, più che un divieto assoluto, sembra ci sia un importante adeguamento delle tariffe, che assimili il costo delle concessioni al “valore commerciale” della zona occupata, e che preveda alcune fattispecie particolari, comunque da valutare caso per caso, quando si dovranno occupare aree di posteggio.
Arriva l’attesa proroga dell’ordinanza del 17 ottobre con cui l’amministrazione comunale ha decretato un deciso giro di vite sui “gazebi” di bar e ristoranti. Con, in particolare, lo stop a nuove autorizzazioni in zone riservate ai posteggi, siano essi liberi o “blu”.
Stop confermato con la proroga firmata il 31 dicembre dal sindaco Campus, che però apre all’estensione di altri tre mesi per chi ha installato le sue strutture su marciapiedi, piazze, slarghi o aree pedonali e aveva il permesso in scadenza alla fine dell’anno.
Il tutto nelle more dell'approvazione del nuovo regolamento, per completare il quale saranno necessari almeno altri due mesi di lavoro, e per redigere il quale, recita l’ordinanza: «è stato attivato un apposito studio con la collaborazione dei settori competenti dell'amministrazione comunale e degli ordini professionali».
Un dialogo serrato, con cui il sindaco Campus, e l’assessore alle Attività produttive Nicola Lucchi, stanno cercando di “ricucire” con i gestori dei locali cittadini, sul piede di guerra dopo la prima durissima versione dell’ordinanza.
Il problema è a medio termine, visto che la gran parte delle concessioni per le nuove strutture è stata rilasciata nel 2018 e ha scadenza triennale. Ma gli investimenti messi in campo dai locali sono stati spesso importanti (si arriva anche a superare i 30mila euro) e la sola ipotesi che il nuovo regolamento non contempli la possibilità di rinnovarle se si trovano (come in buona parte dei casi) in zone riservate ai posteggi ha gettato la categoria nel panico.
Allo studio di sindaco e assessore, più che un divieto assoluto, sembra ci sia un importante adeguamento delle tariffe, che assimili il costo delle concessioni al “valore commerciale” della zona occupata, e che preveda alcune fattispecie particolari, comunque da valutare caso per caso, quando si dovranno occupare aree di posteggio.