La Nuova Sardegna

Sassari

La Caritas di Ozieri mette a tavola la solidarietà

La Caritas di Ozieri mette a tavola la solidarietà

Tradizionale cena per festeggiare il nuovo anno e i quindici dell’iniziativa nella sede di via Azuni

08 gennaio 2020
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OZIERI. Accogliere, condividere, comunicare. Sono le linee guida che Ozieri muovono le attività del Centro di Ascolto della Caritas diocesana, che nei giorni scorsi ha festeggiato l’inizio di un nuovo anno di attività riunendo nella sede di via Azuni parroci, operatori diocesani e parrocchiali, volontari, i profughi del centro di accoglienza e i poveri delle parrocchie cittadine seguiti dal Centro di Ascolto, che si sono ritrovati per brindare al 2020.

Una tradizione che va avanti da 15 anni nella notte di San Silvestro, e che prosegue con sempre maggiore successo sebbene da un po’ non venga più “pubblicizzata” (o forse proprio per questo motivo). Con loro il vescovo Corrado Melis e il sindaco Marco Murgia, il direttore della Caritas, don Mario Curzu, i religiosi dei piccoli frati e suore di Gesù e Maria e i volontari della Onlus Betania, che di recente ha promosso una raccolta di beneficenza a favore dei terremotati dell’Albania.

Seduti a una tavola da 120 coperti, splendidamente addobbata – così come la grande sala principale della sede – grazie al lavoro congiunto di volontari e profughi, i commensali hanno brindato al nuovo anno tra musica, aneddoti e risate. «Da circa 15 anni portiamo avanti con entusiasmo questa iniziativa – dicono dalla Caritas – non soltanto come una risposta ai bisogni filtrati dal Centro di Ascolto: accogliere, condividere, comunicare sono azioni che non si esauriscono per noi nelle ore di servizio, ma fanno parte delle nostre vite familiari, sociali, spirituali».

Il brindisi è stato reso ancora più speciale dalla particolarità del vino, che è a sua volta frutto di un progetto della Spes, cooperativa che fa capo alla Caritas. Si tratta di Vite Generative, programma di inclusione sociale di soggetti ai margini che comporta anche la cura di una vigna nel territorio di Ozieri. «È con una tavola apparecchiata che la gioia del sentirsi accolti comincia dal sapersi attesi – ha commentato don Mario Curzu, ringraziando quanti si sono impegnati per la buona riuscita della serata – perché prima ancora del pane i poveri hanno bisogno di relazioni, compagnia, affetto: non a caso, il metodo Caritas parte proprio dall’ascolto». (b.m.)

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