Alghero, sequestrati tre chili di polpa di ricci
Blitz dei militari della Guardia costiera
27 gennaio 2020
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ALGHERO. Stavano già preparando i vasetti con polpa di ricci che poi sarebbero stati destinati alla vendita, e l’operazione è stata interrotta dall’intervento dei militari della Guardia costiera di Alghero impegnati in una attività di pattugliamento costiero. Le persone sono state identificate e sanzionate. Complessivamente sono state sequestrate 13 bottigliette contenenti polpa di riccio di mare, tutte confezionate illegalmente.
L’intervento della Guardia costiera è scattato venerdì, nei pressi della località “Torre del Porticciolo” dove alcune persone sono state sorprese nell’attività di preparazione di polpa di riccio e del successivo confezionamento all’interno di piccoli recipienti di vetro, ovviamente senza il rispetto di tutte le norme di settore anche riferite ai più elementari canoni igienico-sanitari.
Al termine dell’attività sono stati quindi sequestrati i contenitori di vetro contenenti la polpa, per un totale di 3 chili di polpa di ricci ricavata dalla “lavorazione” di circa 1500 esemplari, e sono state elevate le previste sanzioni amministrative.
Il prodotto, dichiarato non idoneo al consumo umano in quanto confezionato senza rispettare i requisiti di lavorazione richiesti, è stato smaltito secondo le norme di legge.
L’attività di contrasto del fenomeno continuerà senza sosta anche nelle prossime settimane unitamente al controllo costante dell’intera filiera della pesca.
L’intervento della Guardia costiera è scattato venerdì, nei pressi della località “Torre del Porticciolo” dove alcune persone sono state sorprese nell’attività di preparazione di polpa di riccio e del successivo confezionamento all’interno di piccoli recipienti di vetro, ovviamente senza il rispetto di tutte le norme di settore anche riferite ai più elementari canoni igienico-sanitari.
Al termine dell’attività sono stati quindi sequestrati i contenitori di vetro contenenti la polpa, per un totale di 3 chili di polpa di ricci ricavata dalla “lavorazione” di circa 1500 esemplari, e sono state elevate le previste sanzioni amministrative.
Il prodotto, dichiarato non idoneo al consumo umano in quanto confezionato senza rispettare i requisiti di lavorazione richiesti, è stato smaltito secondo le norme di legge.
L’attività di contrasto del fenomeno continuerà senza sosta anche nelle prossime settimane unitamente al controllo costante dell’intera filiera della pesca.
