La Nuova Sardegna

Sassari

«I pm onorari sono dipendenti pubblici»

«I pm onorari sono dipendenti pubblici»

Sentenza storica: il giudice dà ragione a un viceprocuratore sassarese. Idini: primo passo verso il riconoscimento dei diritti

29 gennaio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Quello di un vpo, acronimo di viceprocuratore onorario, è un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato con il ministero della Giustizia. A stabilirlo è una sentenza del tribunale di Sassari, che il Comitato Articolo 10 - dopo aver annunciato la notizia - definisce «storica» per la categoria dei magistrati onorari. Le toghe non professionali - avvocati e altre categorie che non hanno superato un concorso per diventare magistrati, ma che svolgono quelle funzioni nei procedimenti relativi ai reati più lievi - esultano per «il primo magistrato onorario italiano attualmente riconosciuto quale lavoratore». La battaglia per far valere i propri diritti va avanti da alcuni anni. Ed è già singolare che un giudice onorario, difeso dall’Avvocatura dello Stato, abbia fatto causa al Ministero di Giustizia. Finora tutti ricorsi, alcune decine, erano stati respinti. Ma quello del viceprocuratore onorario Cristiano Idini, 44 anni, sassarese, è stato accolto dal Tribunale di Sassari. «Sono molto soddisfatto, dopo due anni di processo è un importante primo passo verso il riconoscimento dei nostri diritti». Idini è pubblico ministero onorario dal 2004, presenzia regolarmente nelle aule del tribunale due o tre volte alla settimana, e percepisce 94 euro lordi per ogni udienza. Il suo stipendio, è facile fare i conti, non arriva dunque ai mille euro, e alcuni mesi è ben al di sotto. In più la sua situazione contrattuale non prevede tutta una serie di tutele e voci in busta paga, come le ferie, le malattie, i riposi e via dicendo. Diventare ufficialmente un dipendente del Ministero, invece, cambierebbe radicalmente lo scenario. A stabilire per la prima volta questa possibilità, nero su bianco su una sentenza, è stato il giudice Maria Angioni, che ha accolto le istanze di Cristiano Idini e dei suoi avvocati Maurizio Serra, Ilaria Tani, e Claudio Tani. Proprio quest’ultimo commenta così la decisione del giudice: «Questa sentenza ha stabilito che le modalità di svolgimento del rapporto sono tipiche di un rapporto subordinato, vedremo ora come la motiverà - spiega - So che ci sono altri ricorsi pendenti da parte dei giudici di pace, che hanno rimesso la questione alla Corte di giustizia europea per verificare la compatibilità delle norme italiane sul lavoro subordinato rispetto alle direttive europee su lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato. Anche qui è attesa una decisione in tempi brevi».

Tra giudici di pace, vice procuratori onorari e giudici onorari di Tribunale, i magistrati definiti «onorari» - circa 5mila in tutta Italia - rappresentano il 50% del totale dell'organico della magistratura». Il Comitato Articolo 10, è stato costituito a Torino per promuovere azioni giudiziarie per la tutela dei giudici non togati in Italia.«Noi non rivendichiamo lo status magistrati, ma la natura subordinata del lavoro e tutto ciò che ne consegue - spiega Paola Belloni, vice procuratore onorario - Non è una rivendicazione per entrare in magistratura, chiediamo semplicemente il riconoscimento della funzione che svolgiamo. Quello che facciamo è un lavoro di natura subordinata e ci spettano tutti i diritti dei lavoratori: quelli previdenziali, le ferie, l'indennità di malattia e contributi maternità».

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative