La Nuova Sardegna

Sassari

Il Tar salva il chiosco Raggio di Sole

Il Tar salva il chiosco Raggio di Sole

Sorso, i giudici bocciano il ricorso della coop La Vela: «Tutto previsto nel Pul» 

08 febbraio 2020
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SORSO. Il Raggio di sole non si tocca. Lo ha deciso nei giorni scorsi la seconda sezione del Tar respingendo il ricorso presentato da una coop che al terzo pettine di Platamona gestisce un’attività vicina al chiosco costruito in spiaggia l’anno scorso grazie a un accordo diretto col Comune di Sorso. Secondo i giudici l’operazione è legittima: è tutto previsto nel Piano di utilizzo dei litorali (Pul). Il braccio di ferro era stato innescato lo scorso anno dalla coop La Vela beach club. Tutto è nato perché la ditta aveva preso in affitto i 204metri quadri del “canguro”, il punto ristoro comunale del terzo pettine, grazie a un’asta arrivata a 30mila euro di canone annuale. E poi, dall’oggi al domani, si è vista costruire sotto al naso un nuovo chiosco della stessa metratura che però di euro ne paga circa 800 all’anno. La nuova attività è sorta in un’area prevista e mappata nel Pul che la stessa coop tentava di avere in concessione già da qualche anno. E infatti tra le varie doglianze del ricorso c’era questa: perché l’area è stata assegnata senza una gara pubblica? L’amministrazione aveva deciso di assegnarla, con una semplice determinazione, alla ditta 2M Srl dell’imprenditore Gavino Carmelo Pilo, dopo che quest’ultimo era stato costretto a demolire un’altra struttura che gestiva al secondo pettine, cancellata dalla mannaia del Pul.

La risposta dei giudici alle domande della Vela è arrivata nei giorni scorsi con la sentenza numero 77/2020. Il collegio formato dai giudici Francesco Scano (presidente), Marco Lensi (consigliere) e Gianluca Rovelli (consigliere ed estensore) ha cassato una dopo l’altra le numerose censure presentate dal legale della coop, l’avvocato Luciano Montemitro. E quindi dando ragione al Comune e all’imprenditore Pilo, difesi rispettivamente dai legali Federico Isetta e Vanessa Porqueddu. «L’approvazione di un Pul – spiegano i giudici nella sentenza – potrebbe determinare, come in questo caso ha determinato, una incompatibilità di una concessione esistente con il nuovo assetto. L’amministrazione deve quindi salvaguardare le posizioni di operatori chenon possono essere pregiudicati dalla approvazione del nuovo strumento di pianificazione». E ancora: «Che fosse necessario un riposizionamento della concessione della 2M Srl – scrivono i giudici – lo dicono il buon senso e la logica». I magistrati chiariscono che il Comune non ha rilasciato una nuova concessione, ma ha semplicemente ricollocato quella esistente al secondo pettine: «La questione è talmente pacifica che non è necessario indugiare particolarmente sul punto». Tra il Comune e l’imprenditore c’era un contenzioso in atto: tre ricorsi straordinari al Capo dello Stato. E l’accordo tra loro ha quindi avuto l’effetto sostanziale di riposizionare la concessione e far cessare le ostilità. La coop La Vela dovrà rifondere a le spese del giudizio: 2mila euro in favore sia del Comune che di Pilo.

Salvatore Santoni



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