«A Chilivani non ci fu un pestaggio»
Chiesta l’archiviazione per il 50enne di Orune accusato da un bracciante romeno
12 febbraio 2020
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SASSARI. Svolta nell’indagine della Procura della Repubblica di Sassari sul presunto pestaggio subìto l’estate scorsa da un bracciante romeno di 38 anni, trovato sanguinante su una panchina della stazione ferroviaria di Chilivani.
Le indagini dei carabinieri della compagnia di Ozieri si erano da subito concentrate nel mondo agropastorale e un allevatore di cinquant’anni originario di Orune era finito nel registro degli indagati come probabile autore della brutale aggressione.
Il sostituto procuratore Lara Senatore, titolare dell’inchiesta per lesioni aggravate, ha però chiesto l’archiviazione per l’uomo ritenendo che a Chilivani non ci sia stato nessun pestaggio. Il magistrato aveva da subito voluto vederci chiaro e affidato al medico legale Francesco Serra l’incarico di effettuare una perizia medica sul corpo del bracciante. Un “accertamento irripetibile” per stabilire l’entità delle ferite e capire con quale oggetto l’uomo fosse stato colpito. Il 38enne era stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale civile di Sassari.
Alla perizia medico-legale aveva partecipato anche un perito di parte, il chirurgo maxillo facciale Luigi Vaira, nominato dall’avvocato Umberto Carboni difensore dell’indagato. Dalla perizia sono emerse delle grosse incompatibilità tra le lesioni lamentate dalla presunta vittima e le sue dichiarazioni.
Il bracciante romeno era stato soccorso dopo la segnalazione di alcune persone che lo avevano notato riverso su una panchina, sanguinante, nella stazione ferroviaria di Chilivani dove probabilmente si trovava in attesa dell’arrivo di un treno che lo riportasse a Oschiri, luogo in cui lavorava come bracciante agricolo. Gli inquirenti avevano ipotizzato che fosse stato vittima di un pestaggio. Tutto lasciava infatti pensare a delle botte. I soccorritori avevano riscontrato sul corpo diverse escoriazioni ma anche lesioni interne.
Il quadro clinico aveva fatto pensare inizialmente a un pestaggio, ma durante le indagini è emerso che l’uomo aveva dei problemi fisici compatibili con quello che avevano visto i soccorritori arrivati a Chilivani. L’uomo perdeva sangue dalla bocca, ma dalla perizia è emerso che nessuno lo aveva colpito al volto». (l.f.)
Le indagini dei carabinieri della compagnia di Ozieri si erano da subito concentrate nel mondo agropastorale e un allevatore di cinquant’anni originario di Orune era finito nel registro degli indagati come probabile autore della brutale aggressione.
Il sostituto procuratore Lara Senatore, titolare dell’inchiesta per lesioni aggravate, ha però chiesto l’archiviazione per l’uomo ritenendo che a Chilivani non ci sia stato nessun pestaggio. Il magistrato aveva da subito voluto vederci chiaro e affidato al medico legale Francesco Serra l’incarico di effettuare una perizia medica sul corpo del bracciante. Un “accertamento irripetibile” per stabilire l’entità delle ferite e capire con quale oggetto l’uomo fosse stato colpito. Il 38enne era stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale civile di Sassari.
Alla perizia medico-legale aveva partecipato anche un perito di parte, il chirurgo maxillo facciale Luigi Vaira, nominato dall’avvocato Umberto Carboni difensore dell’indagato. Dalla perizia sono emerse delle grosse incompatibilità tra le lesioni lamentate dalla presunta vittima e le sue dichiarazioni.
Il bracciante romeno era stato soccorso dopo la segnalazione di alcune persone che lo avevano notato riverso su una panchina, sanguinante, nella stazione ferroviaria di Chilivani dove probabilmente si trovava in attesa dell’arrivo di un treno che lo riportasse a Oschiri, luogo in cui lavorava come bracciante agricolo. Gli inquirenti avevano ipotizzato che fosse stato vittima di un pestaggio. Tutto lasciava infatti pensare a delle botte. I soccorritori avevano riscontrato sul corpo diverse escoriazioni ma anche lesioni interne.
Il quadro clinico aveva fatto pensare inizialmente a un pestaggio, ma durante le indagini è emerso che l’uomo aveva dei problemi fisici compatibili con quello che avevano visto i soccorritori arrivati a Chilivani. L’uomo perdeva sangue dalla bocca, ma dalla perizia è emerso che nessuno lo aveva colpito al volto». (l.f.)