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Sassari

Operazione Auchan-Conad confermati 3000 esuberi

Operazione Auchan-Conad confermati 3000 esuberi

21 febbraio 2020
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ROMA. Nell'operazione Conad-Auchan, avviata a maggio scorso e su cui si attende il parere dell'Antitrust, si contano circa 3.000 esuberi e nessun licenziamento «per tutto il 2020»: ad assicurarlo è il segretario generale di Ancd-Conad, Sergio Imolesi, nel corso di una audizione alla commissione Attività produttive della Camera sull'acquisizione del gruppo Auchan, indicando l'obiettivo, per l'azienda, di garantire la «massima» occupazione possibile. I sindacati restano in allerta.

Sui circa 16.200 dipendenti Auchan al momento dell'acquisizione, verso la fine dell'anno scorso «avevamo ipotizzato l'organico non sostenibile in circa 6.000» persone, «di queste, in quattro mesi, ne abbiamo sistemate 3.000», quindi «gli esuberi sono circa 3.000. Abbiamo il 2020 per ridurre progressivamente, speriamo il massimo possibile, questo problema», afferma Imolesi. Tra le misure in campo, percorsi di ricollocazione (soprattutto nel mondo Conad); mobilità incentivata e prepensionamenti; sostegno al reddito con l'attivazione della cassa integrazione straordinaria, su cui è stata presentata domanda al ministero del Lavoro, per la gestione degli interventi di ristrutturazioni, spiega. Per quanto riguarda il passaggio dei punti vendita su 269 ex Auchan, ad oggi «oltre un centinaio», 112 per l'esattezza, «sono già tutti con insegna Conad e stanno andando bene: c'è un incremento del fatturato in media del 15%», sottolinea Imolesi. Inoltre, 28 punti vendita sono andati a Carrefour, 6 a Esselunga e 3 ad Unes «con tutto il personale», che quindi sta «transitando verso ali sicure».

Il parere dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato è atteso per i primi di marzo. I sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil della Lombardia, alla vigilia di un incontro con Margherita distribuzione parlano di «impatto dirompente» sull'occupazione dopo che sono state aperte «una procedura di licenziamento collettivo per le sedi e una procedura di cig straordinaria per 33 negozi in Lombardia che colpirà il 60% di lavoratori».
 

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