La Nuova Sardegna

Sassari

Mattarella a Sassari, nodo trasporti: «No a cittadini con meno opportunità di altri»

Il presidente Mattarella in una foto d'archivio
Il presidente Mattarella in una foto d'archivio

Nel suo intervento in prima pagina sulla Nuova Sardegna, l'omaggio del presidente della Repubblica alla Brigata Sassari e ai suoi valori

24 febbraio 2020
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SASSARI. Nel suo intervento sulle pagine della Nuova Sardegna, il presidente Mattarella ha affrontato diversi temi. Questo il testo completo del suo intervento.

Ringrazio il direttore della “Nuova Sardegna” di avermi invitato a rivolgere, tramite il suo giornale, un breve, caloroso saluto alla città di Sassari e ai suoi abitanti, in occasione della mia partecipazione alla cerimonia di apertura dell’anno accademico della locale università. La gente sassarese si è sempre contraddistinta per la straordinaria capacità di rimanere orgogliosamente fedele alla propria specificità e alle proprie tradizioni e, nel contempo, di partecipare attivamente, con il proprio prezioso apporto, alla costruzione della comunità nazionale. È a tutti noto il coraggio e il valore della Brigata Sassari durante la Grande Guerra. Anche oggi, le donne e gli uomini della Sassari continuano a fornire il proprio contributo al mantenimento della pace, impiegati in diversi teatri di gravi crisi nel mondo.

Sassari può anche vantare il raro privilegio di aver dato i natali a ben due miei illustri predecessori alla Presidenza della Repubblica: Antonio Segni e Francesco Cossiga. Con il prestigio della sua università, la vivacità intellettuale e culturale dei suoi abitanti, l’intelligenza volitiva della sua gente, Sassari si è posta sempre come un ponte tra la Sardegna e l’Italia, in un virtuoso e fecondo processo di reciproca integrazione. Davanti alle numerose sfide che la globalizzazione oggi ci pone, con il suo carico di speranza e di inquietudine, occorre che lo Stato centrale si faccia carico di preservare la peculiarità della comunità sassarese, assecondando e proteggendo la sua antica vocazione all’apertura.

A cominciare proprio dalla questione dei trasporti e delle comunicazioni, senza i quali non ci possono essere integrazione, innovazione e sviluppo. Perché – come ho spesso sottolineato – nella nostra Repubblica non possono esistere cittadini con minori opportunità rispetto ad altri e la distanza territoriale non può diventare motivo di emarginazione o esclusione. A coloro che lavorano nel giornale, ai suoi lettori e ai sassaresi tutti, rivolgo il mio augurio più fervido di progredire sempre, conservando l’identità e l’orgoglio per le proprie radici.

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