La Nuova Sardegna

Sassari

Fallimento scongiurato all’ex ospizio dei “Cronici”

di Paoletta Farina
Fallimento scongiurato all’ex ospizio dei “Cronici”

Trovato l’accordo: l’ex direttore e un Oss hanno rinunciato alla richiesta Nella casa per anziani fondata da Padre Manzella può ritornare il sereno

06 marzo 2020
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SASSARI. Sul futuro della Casa Divina Provvidenza non incombe più lo spettro del fallimento. Ieri, al giudice delegato Giovannella Mossa, la Fondazione onlus e i legali dei lavoratori che avevano presentato istanza hanno annunciato di aver trovato un accordo sui contenziosi e in serata è stata depositata la richiesta di desistenza dal fallimento.

Ci sono voluti giorni di trattative serrate tra le parti per arrivare a un risultato che tutti volevano ma che presupponeva che ognuno rinunciasse a qualcosa.

Per il bene dell’istituzione che il fondatore Padre Manzella non avrebbe certo voluto si dissolvesse dopo centodieci anni di storia; per le cinquanta famiglie che vivono dagli stipendi della “Divina Provvidenza”; e gli oltre novanta ospiti che hanno trovato la loro casa nella struttura di piazza Sant’Agostino e che sarebbe stato difficile collocare altrove.

Non è stato facile arrivare a un accordo ma, messe da parte le ostilità, si è lavorato per mantenere in vita l’ex ospizio dei “Cronici”, e alla fine si è trovata la quadra. Rientrano in servizio il direttore Luigi Piredda e l’operatore socio sanitario da cui era partita l’istanza di fallimento, ai lavoratori i crediti vantati saranno corrisposti a rate, per evitare che il saldo immediato delle pretese possa avere un impatto troppo forte sui bilanci della Fondazione pregiudicandone il prosieguo dell’attività. E anche se occorrerà del tempo perché tutto si aggiusti, in particolare i conti che vedevano un rosso di quasi tre milioni di euro.

Ci sono comunque, ora, certezze tranquillizzanti anche per i fornitori dell’istituto per anziani.

La notizia dell’avvio della procedura di fallimento era deflagrata lo scorso febbraio, in seguito alla prima udienza davanti al giudice delegato. l?ex direttore generale Luigi Piredda e un operatore socio sanitario, creditori di oltre 87mila euro a titolo di risarcimento per essere stati licenziati, si erano rivolti al tribunale. a rivolgersi al tribunale. La Fondazione in quell’occasione aveva chiesto l’ammissione al concordato preventivo in bianco per contrastare un’eventuale dichiarazione di insolvenza.

La richiesta di fallimento è stata il picco di una serie di controversie di lavoro accumulate in anni di crisi della Casa Divina Provvidenza, con i lavoratori che spesso non hanno ricevuto con puntualità gli stipendi.

Il ricorso al tribunale fallimentare ha però innescato un processo che si è risolto con la volontà di trovare soluzioni e sedersi a un tavolo di confronto. Alle trattative hanno lavorato la Csa, con il segretario Giovanni Piras, il presidente Giuseppe Boccia e il consiglio di amministrazione in cui siedono anche un rappresentante del Comune e uno della Curia sassarese. Gli avvocati delle parti (Vittorio Perria e Silvia Mesina per i lavoratori e il sindacato, Stefano Palmas per la Fondazione) hanno guidato i passi verso una soluzione che potesse accontentare tutti e preservare il futuro della casa di riposo.

Ora l’obiettivo da raggiungere è il risanamento finanziario della Casa Divina Provvidenza e chissà che da lassù anche Padre Manzella non dia una mano.

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