Antiquarium, presenza in calo del 10 per cento
Un dato atteso, la struttura è chiusa dall’inizio dello scorso anno. Ora si spera in un rilancio d’estate
10 marzo 2020
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PORTO TORRES. 8581 ingressi nell’area archeologica, il 10% in meno rispetto all’anno prima. Sono i numeri del 2019 nel Museo Nazionale Antiquarium Turritano, dati attesi dopo la chiusura della struttura museale fin dall’inizio dello scorso anno, anche se i visitatori hanno comunque potuto godere delle bellezze e del fascino delle domus e degli edifici termali della vecchia Turris Libisonis.
«Rispetto al 2018 abbiamo perduto le scuole – spiega la direttrice Letizia Pulcini – il problema non è stato solo il museo chiuso, ma anche l’impossibilità di utilizzare l’aula didattica dove avremmo potuto svolgere i laboratori». La direttrice, stante la situazione, si dice «soddisfatta nel complesso: poteva essere un disastro, invece siamo in linea con l’anno prima, escludendo appunto la presenza degli scolari. L'obiettivo di quest'anno è il recupero di quanto perso nel 2019». Entrando nello specifico c’è da evidenziare come anche quest’anno gli ingressi gratuiti siano stati oltre la metà: in totale 4686. I paganti sono stati 3795, 85 in più del 2018. Con il museo chiuso non si è potuto proporre il biglietto d’ingresso da 7 euro ma soltanto quelli da 2 e 4 e perciò l’incasso di 15mila euro è inferiore rispetto al passato. Gli stranieri sono stati 3192; i mesi di punta sono stati come sempre quelli da maggio a settembre con picchi in concomitanza con Monumenti Aperti. Un dato interessante riguarda i crocieristi: negli oltre 30 sbarchi a Porto Torres gli ingressi sono stati in media 63, decisamente una parte minima di coloro che hanno deciso di rimanere in città. Per il futuro si spera nella riapertura del museo per l’estate e nel nuovo allestimento. (e.f.)
«Rispetto al 2018 abbiamo perduto le scuole – spiega la direttrice Letizia Pulcini – il problema non è stato solo il museo chiuso, ma anche l’impossibilità di utilizzare l’aula didattica dove avremmo potuto svolgere i laboratori». La direttrice, stante la situazione, si dice «soddisfatta nel complesso: poteva essere un disastro, invece siamo in linea con l’anno prima, escludendo appunto la presenza degli scolari. L'obiettivo di quest'anno è il recupero di quanto perso nel 2019». Entrando nello specifico c’è da evidenziare come anche quest’anno gli ingressi gratuiti siano stati oltre la metà: in totale 4686. I paganti sono stati 3795, 85 in più del 2018. Con il museo chiuso non si è potuto proporre il biglietto d’ingresso da 7 euro ma soltanto quelli da 2 e 4 e perciò l’incasso di 15mila euro è inferiore rispetto al passato. Gli stranieri sono stati 3192; i mesi di punta sono stati come sempre quelli da maggio a settembre con picchi in concomitanza con Monumenti Aperti. Un dato interessante riguarda i crocieristi: negli oltre 30 sbarchi a Porto Torres gli ingressi sono stati in media 63, decisamente una parte minima di coloro che hanno deciso di rimanere in città. Per il futuro si spera nella riapertura del museo per l’estate e nel nuovo allestimento. (e.f.)