Coronavirus, a Sassari la pensione si ritira con le mascherine dei tifosi della Dinamo
Oggi 26 marzo agli sportelli postali e nella sede della Protezione civile il regalo di "Orgoglio Biancoblù"
SASSARI. Scatta oggi 26 marzo il ritiro anticipato delle pensioni negli sportelli delle Poste. Per questo la Protezione civile comunale consegnerà nelle sedi di tutti gli uffici postali cittadini, mascherine per coprire naso e bocca. Si tratta dei dispositivi donati dal gruppo di tifosi organizzati Orgoglio Biancoblù e creati gratuitamente da sarti, sarte, volontari e volontarie, in tnt (tessuto non tessuto) triplo strato.
Sempre oggi, dalle 9 alle 13, nella sede della Protezione civile comunale, in via Diego Murgia 2, i rappresentanti del comitato Orgoglio Biancoblù distribuiranno altre mascherine frutto della stessa donazione, esclusivamente ai farmacisti, ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. Questi dovranno mostrare tesserino di iscrizione allo specifico albo. Si raccomanda la collaborazione di tutti e tutte per il rispetto delle norme della distanza interpersonale di almeno un metro, fondamentali per il contenimento della diffusione del Covid-19. La distribuzione avverrà senza soluzione di continuità e fino all'esaurimento delle scorte.
Il gruppo organizzato dei tifosi della Dinamo, privati dei loro beniamini, hanno così deciso di rivolgere le loro attenzioni alla città e hanno realizzato quella che è stata definita "La coreografia più bella" che ha portato alla realizzazione di 12mila mascherine. Un grande lavoro reso possibile grazie alla disponibilità delle sartorie "SOS sartoria rapida" (Vittorio Sias, Claudia Sirizzotti, Sara Cossu), "Cuci e Scuci"(Mariella Ara), "Il filo di Daniela Turra", "Sara e cucito" (Sarà Aramfar), "Atelier Irene Contini", "Il girasole blu (Patrizia Nuvoli), "Pret à porter 22" (Silvia Franca), "Girandole e girasoli di Anna Maria Usai" e ai volontari Bastianina Devinu, Antonella Turra, Patrizia Piga, Alessandro Muroni, Silvana Marchesi, Giuliana Delrio, Vittoria Simula, Sandro Ruda.
Tutte le sartorie contattate, nessuna esclusa, hanno accettato con entusiasmo di prestare la loro professionalità, le loro strutture e la collaborazione dei loro dipendenti, senza alcun compenso. E i tifosi hanno voluto sottolineare «il grande gioco di squadra tra privati e pubblica amministrazione, che ha reso possibile tutto questo».