La Nuova Sardegna

Sassari

Nughedu, riaprono i cantieri sospesi

Nughedu, riaprono i cantieri sospesi

L’investimento pubblico previsto è di poco inferiore al milione di euro

13 maggio 2020
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NUGHEDU SAN NICOLÒ. Calata l’emergenza, anche a Nughedu San Nicolò si apprestano a riaprire alcuni cantieri rimasti in sospeso o non avviati a causa dell’insorgere della pandemia; progetti che riguardano diverse aree dell’abitato e ambiti rurali. È vicina, per cominciare, la consegna dei lavori per l’ultima parte delle opere di efficientamento energetico, progetto di lungo periodo che dal 2018 a oggi ha comportato e comporta interventi per circa 450 mila euro, utilizzati per adeguare diversi impianti negli edifici pubblici alle nuove possibilità offerte dall’energia rinnovabile e per rimodernare tali impianti alle nuove norme. Al via entro breve tempo anche l’intervento sulle strade rurali, progetto da 200 mila euro sul quale la giunta guidata da Michele Carboni ha puntato risorse umane e finanziarie nella logica del miglioramento della viabilità non solo per le aziende agricole ma anche per il turismo “attivo” negli habitat naturalistici e archeologici e, non meno importanti anzi assolutamente prioritario, con la finalità di agevolare il transito dei mezzi antincendio durante la stagione dei roghi. Un problema molto sentito anche nel territorio di Nughedu, dove negli ultimi anni le fiamme estive hanno investito spesso le campagne. Altri interventi in programma in tempi brevi sono la messa in sicurezza del campanile della chiesa di santa Bellina, (circa 99mila euro), e la realizzazione della nuova ala del cimitero comunale, progetto iniziato lo scorso anno con l’acquisto dei lotti adiacenti al camposanto e alla strada provinciale e il disegno di un progetto per lavori del valore di circa 100 mila euro. Nelle intenzioni iniziali l’obiettivo era quello di terminare l’ampliamento entro la fine di quest’anno, ma la pandemia ha deciso diversamente e i lavori tanto attesi devono ancora iniziare. Un altro cantiere che si appresta a ri-aprire è infine quello, di tutt’altra natura, dello scavo archeologico nell’area nuragica di Cuccuru Mudeju, dove proseguirà la campagna di ricerca avviata lo scorso anno grazie a un fondo regionale di 100 mila euro. (b.m.)

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