La Nuova Sardegna

Sassari

Una Festha Manna a numero chiuso

Una Festha Manna a numero chiuso

Alla messa di Pentecoste nella basilica di San Gavino saranno ammessi 200 fedeli

17 maggio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





PORTO TORRES. Nel giorno della celebrazione della messa eucaristica del lunedì della Pentecoste – che per i portotorresi di tutte le età è la ricorrenza della Festha Manna – i fedeli potranno ritornare a frequentare i banchi della basilica di San Gavino. All’interno della chiesa romanica è però necessario rimanere distanziati con un massimo di due persone per ogni banco e a file alternate. Così come dettano le regole stabilite dagli ultimi Decreti governativi per chi vorrà recarsi in chiesa, che sono in linea con le disposizioni generali sulla mobilità dei cittadini previste dall'emergenza epidemiologica in atto. Un accordo che cerca di conciliare le esigenze di culto con il massimo di sicurezza possibile per la salute pubblica.

Una normalità molto diversa da quella di prima del Covid-19, abituarsi potrebbe non essere facilissimo per chiunque. Conta principalmente la responsabilità dei fedeli, dunque, perché chi accede ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche deve indossare mascherine e igienizzarsi le mani. Durante i riti di maggio il parroco don Mario Tanca ha celebrato diverse funzioni religiose davanti a pochi intimi – anche con la presenza dell’arcivescovo di Sassari monsignor Gianfranco Saba – cominciando con quella dedicata a Santo Bainzeddu e proseguendo con le messe di Dedicazione della basilica e con quella di ringraziamento a suffragio dei defunti di Porto Torres. Oltre alla novena di preghiera per i Martiri Gavino, Proto e Gianuario.

La chiesa è sempre rimasta aperta ai fedeli che non hanno voluto rinunciare alle preghiere, ma nei prossimi giorni potrà ospitare al suo interno circa 200 persone che si dovranno mantenere ben distanziate gli uni dagli altri. Durante la messa, inoltre, per la distribuzione della comunione ogni fedele dovrà restare al proprio posto, perché sarà il sacerdote ad avvicinarsi per consegnarla in mano. Le acquasantiere all’ingresso dovranno invece restare vuote, per evitare che ogni fedele possa bagnarsi le mani e diffondere eventualmente il contagio. (g.m.)

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative