La Nuova Sardegna

Sassari

Attentati e spaccio al centro storico, 8 condanne

Attentati e spaccio al centro storico, 8 condanne

Ieri si è concluso il rito abbreviato: inflitti tredici anni complessivi di carcere, due imputati assolti

23 maggio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Otto condanne e due assoluzioni. È l’esito del processo che si era aperto nei confronti di dodici persone arrestate dalla squadra mobile di Sassari a dicembre del 2018. L’inchiesta era partita dopo un episodio: da una macchina che sfrecciava nella parte bassa di via Turritana erano partiti dei colpi di pistola contro le finestre di un’abitazione. Le indagini della polizia si erano da subito concentrate su Gianfranco Fattaccio, sassarese di 34 anni, ex compagno della donna che viveva nell’appartamento preso di mira. Due giorni dopo, il principale indiziato per gli spari notturni aveva lasciato l’isola e per lui le manette erano scattate un mesetto dopo allo sbarco dalla nave, a Olbia. Ma nel mentre era partita una lunga e complessa indagine della squadra mobile che portò all’arresto di 12 persone per detenzione illegale di armi da fuoco, minacce, incendio doloso di alcune macchine (tra cui quella della ex di Fattaccio) e spaccio di droga. Fattaccio ha già patteggiato 4 anni e 8 mesi, due anni e 8 mesi sua cognata Claudia Puggioni. Altri hanno scelto di andare a dibattimento. Mentre ieri mattina si è concluso il rito abbreviato per Andrea Pintadu (condannato a 5 anni e 4 mesi, per lui il pm aveva chiesto dieci anni), Gabriele Serra (condannato a due anni e 6 mesi), Gabriele Ru (due anni), Massimiliano Leoni, Anna Rosa Casula, Alessandro Curreli e Marco Pani (tutti condannati a due anni) e Manuel Ovidio Biotti (condannato a un anno e quattro mesi). Per tutti loro – difesi dagli avvocati Paolo Spano, Andrea Satta, Maria Antonietta Bacciu, Andrea Piroddi, Raffaele Rocco, Claudio Mastandrea, Maurizio Serra e Nicola Satta – il pubblico ministero Beatrice Giovannetti aveva chiesto condanne più pesanti rispetto a quelle inflitte dal gup Antonello Spanu. Sono stati invece assolti Massimiliano Casu e Nardino Fresu, difesi dagli avvocati Marco Palmieri e Luca Sciaccaluga.

La svolta nelle indagini era arrivata “tracciando” gli spostamenti e le conversazioni di Fattaccio. Ascoltando le sue telefonate, gli investigatori della squadra mobile erano riusciti a smantellare una rete di presunti spacciatori che, per regolare i conti con i debitori, non esitava a minacciare l’uso delle armi e, ancora peggio, utilizzava minorenni all’occorrenza (due erano stati segnalati alla Procura competente). Un prezioso aiuto era arrivato dalle telecamere della videosorveglianza del Comune. Una banda che la polizia aveva definito priva di scrupoli. Il fatto poi che impiegassero anche ragazzini non ancora maggiorenni per raggiungere i suoi scopi è un’aggravante che avrebbe contribuito ad “appesantire” le richieste del pm. (na.co.)

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative