Il cimitero “limitato” non piace ai cittadini
Il martedì e il giovedì mattina le due strutture chiudono per le tumulazioni: utenti e fioristi protestano
23 luglio 2020
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PORTO TORRES. L’amministrazione comunale ha limitato l’accesso dei cittadini ai cimiteri comunali nei giorni di martedì e giovedì mattina, per poter effettuare in sicurezza le operazioni di tumulazione con la presenza di a soli tre familiari, e questa decisione sta creando problemi economici all’azienda floreale che opera da quasi mezzo secolo in simbiosi con la struttura cimiteriale. E anche ai cittadini che frequentano i due camposanti di via Balai e di Ponte Pizzinnu.
«Oltre al danno causato dalla chiusura forzata dovuta al coronavirus – si lamenta il titolare della negozio di fiori, Giuseppe Contini –, nella seconda e terza fase ci vediamo ancora di più penalizzati dalla decisione del Comune di limitare ulteriormente l’accesso ai cittadini nei cimiteri: nulla di simile si e mai verificato nella storia del cimitero comunale e in nessun altro cimitero della Sardegna e probabilmente del mondo, e penso ai camposanti delle grandi città che resterebbero sempre chiusi ogni qualvolta c’è da fare un’inumazione». A Porto Torres l’inumazione di un defunto è proibita alla vista del pubblico, e questo divieto sta creando malcontento anche da parte dei cittadini che si recano ai cimiteri per poter salutare i propri cari.
«In questa strana città il deporre una bara dentro un loculo è un atto da nascondere al pubblico – aggiunge Contini - e quindi d’imperio si vieta l’accesso dei cittadini all’intera struttura cimiteriale: si chiudono i cimiteri due giorni a settimana per poter effettuare tra pochi, tali operazioni. L’indignazione verso queste decisioni che riteniamo assurde sta montando al punto che partirà una raccolta di firme per modificare questo stato di cose. E se necessario, intraprenderemo nuove e più incisive iniziative di protesta e di lotta».(g.m.)
«Oltre al danno causato dalla chiusura forzata dovuta al coronavirus – si lamenta il titolare della negozio di fiori, Giuseppe Contini –, nella seconda e terza fase ci vediamo ancora di più penalizzati dalla decisione del Comune di limitare ulteriormente l’accesso ai cittadini nei cimiteri: nulla di simile si e mai verificato nella storia del cimitero comunale e in nessun altro cimitero della Sardegna e probabilmente del mondo, e penso ai camposanti delle grandi città che resterebbero sempre chiusi ogni qualvolta c’è da fare un’inumazione». A Porto Torres l’inumazione di un defunto è proibita alla vista del pubblico, e questo divieto sta creando malcontento anche da parte dei cittadini che si recano ai cimiteri per poter salutare i propri cari.
«In questa strana città il deporre una bara dentro un loculo è un atto da nascondere al pubblico – aggiunge Contini - e quindi d’imperio si vieta l’accesso dei cittadini all’intera struttura cimiteriale: si chiudono i cimiteri due giorni a settimana per poter effettuare tra pochi, tali operazioni. L’indignazione verso queste decisioni che riteniamo assurde sta montando al punto che partirà una raccolta di firme per modificare questo stato di cose. E se necessario, intraprenderemo nuove e più incisive iniziative di protesta e di lotta».(g.m.)