La Nuova Sardegna

Sassari

La torre Aragonese sta cadendo a pezzi

di Gavino Masia
La torre Aragonese sta cadendo a pezzi

Chiusa anche la scala esterna dopo la scivolata di un turista. Crepe, finestre rotte e degrado nel simbolo dimenticato

04 ottobre 2020
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PORTO TORRES. Il sesto gradino in legno della scala di accesso alla torre Aragonese è completamente marcio da anni e venerdì sera ha ceduto al passaggio di un turista tedesco. L’uomo pensava di visitare uno dei simboli della città, oggi abbandonato al degrado interno ed esterno, ingannato probabilmente dalla luce che illuminava la torre e da una finestrella rimasta inspiegabilmente aperta.

Per pura fortuna il turista non si è fatto male alla gamba di appoggio, messa in fallo a causa del gradino marcio, così come raccontato da un gruppo di cittadini portotorresi che lo hanno aiutato a rialzarsi. L’ingresso della torre Aragonese è un vero e proprio percorso ad ostacoli, perché anche una parte metallica del primo pianerottolo è stata vandalizzata e utilizzata come scala dai ragazzi per entrare dalla finestrella. Qualche cittadino ha cercato di sostituirsi momentaneamente alle istituzioni per evitare il ripetersi di un brutto incidente, nastrando l'accesso alla scala.

Appare davvero assurdo che un monumento che ha oltre 700 anni storia sia ancora inagibile al pubblico, nonostante risulti la più ammirata e fotografata dai turisti che sbarcano dalle navi e si trovano davanti quella torre imponente con davanti il prato verde. All’interno le sue condizioni sono ancora più critiche riguardo ai locali e alle mura. Le due finestre che guardano il mare e le altre costruite in direzione del prato verde sono aperte e frantumate da anni. Sono inoltre visibili delle crepe di notevole dimensione sui muri perimetrali, che confermano il degrado strutturale di un monumento che prosegue il suo declino nell’indifferenza di tutti.

La Soprintendenza ai beni architettonici ha realizzato l’ultimo intervento negli anni ’80, poi la torre ha subito le intemperie e l’assenza completa di cure e manutenzioni. «La scala esterna non può rimanere in quelle condizioni critiche – dice l’ex sindaco Giacomo Rum – e anche la finestra aperta costituisce un potenziale pericolo per i ragazzi che vi si arrampicano dentro: la prossima amministrazione comunale dovrà farsi carico di quello che è il simbolo della città, presente anche nel gonfalone, e darle uno scopo di vita utile alla città». Quattro anni fa la Direzione regionale dell’agenzia del demanio aveva finalmente chiarito che il competente ente pubblico che doveva occuparsi della torre Aragonese era l’Autorità di sistema portuale, in quanto il monumento rientra all’interno del perimetro del porto come stabilito dal Decreto ministeriale. Ma dopo quel chiarimento statale niente è stato fatto per rimettere a posto le cose e rendere agibile la torre Aragonese agli usi della collettività e ai visitatori di tutte le nazionalità. Nonostante il monumento venga usato in tante immagini che valorizzano il territorio comunale, resta il forte rammarico che nessuno abbia mostrato finora la volontà di riqualificarla.

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