La Nuova Sardegna

Sassari

RUSSU (Fit Cisl) 

«È l’ennesino episodio i lavoratori sono a rischio»

«È l’ennesino episodio i lavoratori sono a rischio»

SASSARI. Aggressioni, maleducazione, arroganza. E, nei casi più gravi, violenze e aggressioni fisiche e verbali. Con questi comportamenti deve fare i conti tutti i giorni il personale dell’Azienda...

09 ottobre 2020
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SASSARI. Aggressioni, maleducazione, arroganza. E, nei casi più gravi, violenze e aggressioni fisiche e verbali. Con questi comportamenti deve fare i conti tutti i giorni il personale dell’Azienda trasporti pubblici. Che ora, con le norme di contenimento dei contagi da coronavirus, si stanno moltiplicando. Indossare la mascherina e mantenere il distanziamento non sembrano graditi da alcuni passeggeri. E gli autisti diventano il parafulmine di persone che non vogliono piegarsi alle regole o che le sottovalutano, ritenendole, erroneamente superflue.

«Purtroppo come sindacato dei lavoratori dei trasporti ancora una volta siamo testimoni dell’ennesima aggressione ai danni di un lavoratore, che paga pesantemente con la propria salute il fatto di aver svolto il proprio dovere – dice Alessandro Russu, coordinatore regionale della Fit Cisl –. Denunciamo da anni questa escalation di rabbia e violenza verso conducenti di autobus, controllori, capitreno e addetti di stazione, da parte di persone che non vogliono attenere a norme di interesse pubblico come il contenimento del contagio da coronavirus».

Il sindacato dei lavoratori dei trasporti ha chiesto a più riprese l’intervento del Ministero dei Trasporti e del Governo che legiferano ormai da mesi sulle linee guida per il Covid-19.

«Già dalla scorsa primavera abbiamo preannunciato l’impossibilità di coniugare l’offerta di trasporto a ranghi ridotti (80% di carico passeggeri) con la domanda, le criticità della convivenza di persone a bordo dei mezzi pubblici, con la pretesa che il conducente gestisca nel contempo sia funzioni di guida che le attività di controllo per il rispetto delle norme comportamentali in capo all’utenza, e abbiamo sempre ribadito che questi compiti non rientrano tra le responsabilità dei lavoratori e delle lavoratrici, che inevitabilmente pagano le conseguenze di questa situazione».



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