La Nuova Sardegna

Sassari

«Negozi aperti a pranzo per resistere alla crisi»

di Roberto Sanna
«Negozi aperti a pranzo per resistere alla crisi»

La proposta rivoluzionaria del presidente di Confcommercio Piergiuseppe Canu «Adattiamoci alla nuova situazione, modificare gli orari è la scelta migliore» 

28 ottobre 2020
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wSASSARI. Cambiano forzatamente gli orari, cambieranno anche le abitudini dei sassaresi. E il presidente della Confcommercio territoriale Piergiuseppe Canu, pur non condividendo molte delle scelte fatte dal governo, chiede ai suoi associati di adeguarsi. Con quella che sarebbe una svolta storica: modificare gli orari di apertura dei negozi, renderli più flessibili, anche più lunghi, e lasciando le serrande sollevate il più possibile soprattutto attorno all’ora di pranzo.

«Precisiamo intanto che la libertà di orari c’è già – spiega Canu –, però tutti da una vita si sono adeguati agli orari standard che già conosciamo. Quello che sto chiedendo ai commercianti cittadini è di anticipare l’orario di apertura e anche quello di chiusura. Nel pomeriggio, per esempio, potrebbero aprire alle 15 e chiudere alle 18,30 o alle 19. Se davvero si va a un semi-lockdown per le 18, modificare gli orari di apertura mi sembra la scelta migliore per intercettare il flusso delle persone che si muovono per la città. Anche la mattina si potrebbe aprire prima, alle 9. Credo sia giusto avere un atteggiamento costruttivo, anche se questo nuovo decreto di Conte non mi piace: se la prima volta avevo avuto parole ammirazione per le decisioni del governo, stavolta la penso diversamente, c’è tanta gente davvero disperata». Piergiuseppe Canu chiede anche il sostegno dell’amministrazione comunale: «Vorrei che fosse un cambiamento condiviso da tutti, il Comune potrebbe venirci incontro in tanti modi, per esempio nella gestione dei parcheggi calmierando i prezzi negli orari vicini a quello di pranzo. Penso anche che si possa fare qualcosa di più sul fronte della sicurezza, controllare maggiormente gli assembramenti e la gente senza mascherine in strada. In più se ci fosse più movimento all’ora di pranzo molta gente si fermerebbe nei locali anche solo per un pasto veloce. Inoltre, sarebbe anche l’occasione giusta per togliere a tanti commercianti l’alibi di Predda Niedda che fagocita tutto: se apri più ore al giorno o resti aperto quando la gente esce dal lavoro ed è più libera, ti metti a disposizione dei clienti. I quali saranno comunque liberi di preferire un centro commerciale, però avranno anche l’alternativa dei negozi in città».

Il primo passo il presidente della Confcommercio l’ha già fatto sui social network: «Ho lanciato l’idea su Facebook e ho ricevuto in poche ore centinaia di adesioni. Ai sassaresi l’idea piace e sono stati tanti anche i commercianti che si sono detti favorevoli. Un aspetto importante credo possa essere anche quello della socialità: tornando a casa prima, imprenditori e dipendenti avranno anche più tempo per stare con la propria famiglia e può essere solo un vantaggio».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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