La Nuova Sardegna

Sassari

Ozieri, un paese da degustare

di Barbara Mastino
Ozieri, un paese da degustare

Il Comune sta mettendo a punto una rete di distribuzione per promuovere le eccellenze agroalimentari

01 novembre 2020
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OZIERI. Orfana della festa del vino di Sant’Andrìa, che avrebbe dovuto tenersi a fine novembre e che è stata chiaramente annullata per l’emergenza sanitaria, Ozieri cerca altri modi per promuovere le sue eccellenze enogastronomiche. In cantiere tra i progetti del Comune c’è infatti la creazione di una rete di distributori - soprattutto artigiani - del circuito alimentare che mira a fornire un ventaglio completo delle proposte alimentari, e non solo, che la città offre.

Ozieri possiede infatti una molteplicità di prelibatezze per i buongustai - a cominciare da eccellenze nella ristorazione che hanno anche fatto parlare di cattedrali in un deserto nel territorio - sino a proposte comunque ottime per chi ama il buon mangiare. Tra bei ristoranti, pizzerie gourmet, pasticcerie che propongono le eccellenze locali e produttori e commercianti di prodotti tipici, è difficile che un visitatore di passaggio a Ozieri resti a stomaco vuoto. Poi quello che di sicuro si sa è che a Ozieri non solo non si mangia bene ma che si possono trovare tante cose belle da vedere, perché la città e il suo hinterland offrono tantissimi luoghi da visitare, anche con guide specializzate pure in questi tempi di emergenza sanitaria (info Istituzione San Michele nelle pagine Facebook e Instagram o sul sito istituzionale del Comune). Ozieri ha tanto da offrire, ma è vero che delle volte per chi vuole gustare i prodotti alimentari tipici le eccellenze devono essere “inseguite”: le copulette, un dolce tanto buono quanto fragile, sono praticamente impossibili da trasportare senza arrecare loro danno. Composte da una base di leggerissima di pasta violada, da un soave ripieno di mandorle e da una cappa altrettanto morbida con glassa di uova e zucchero, sono stati definiti da più di un gourmet “i dolci più buoni della Sardegna”. Ma proprio la loro delicatezza ne fa un prodotto praticamente “intrasportabile”, così come intrasportabile senza subire danni è il pane tipico Spianata. Tanti concordano sulla bontà queste eccellenze e sul loro valore, ma è anche vero che Ozieri dovrebbe fare tesoro di queste qualità e avviare una commercializzazione più ampia, pur senza snaturare il prodotto, delle sue tipicità. Il Sospiro, altro dolce di pasta di mandorle, ha una maggiore durata, e potrebbe aprirsi un mercato tra gli estimatori.

Ma Ozieri ha anche la Greviera, ottimo formaggio vaccino, e il vino: prodotti che nella sagra de Su Trinta ‘e sant’Andrìa venivano apprezzati da tanti visitatori, pur a volte nella confusione delle circa trenta cantine presenti che, per venire incontro alle esigenze, e agli stomaci, di tutti i passanti, delle volte si sono anche snaturate dalla loro mission originaria. E’ stato forse l’effetto della competizione con le Cortes Apertas, anche se Ozieri non ha mai rinunciato alla formula del far pagare unicamente il costo del calice di degustazione per il vino offrendo ogni genere di pietanza gratis a. Formula che ha sempre pagato in termini di immagine e presenze, ma forse sinora non ha pagato davvero in termini di conoscenza reale e consapevole delle produzioni tipiche.

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