La Nuova Sardegna

Sassari

Raid sul bus, denunciati 11 minori

di Luca Fiori
Raid sul bus, denunciati 11 minori

Segnalati alla Procura gli studenti delle superiori protagonisti del danneggiamento con uova e schiuma

18 novembre 2020
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SASSARI. Il viaggio di ritorno da scuola si era trasformato in una specie di schiuma party al centro di un’acquapark. Solo che i protagonisti della follia collettiva si erano dimenticati di trovarsi sui sedili di un mezzo pubblico e non a bordo della piscina di un parco di divertimento.

Ma soprattutto i protagonisti del raid durante il quale - il 25 settembre scorso - era stato imbrattato un pullman di linea, non si erano resi conto di avere puntata in faccia la telecamera del sistema di videosorveglianza dell’autobus dell’Arst che stava registrando ogni loro singolo movimento. Immagini a colori e di altissima qualità che dopo un mese e mezzo di indagini hanno portato i carabinieri a individuare gli undici protagonisti dell’azione vandalica.

Per tutti è scattata una denuncia alla Procura dei minorenni per “imbrattamento e deturpamento di cosa altrui”. Sono stati i militari della compagnia di Alghero, dopo una prolungata e attenta analisi dei filmati e delle testimonianze, a individuare i responsabili.

Si tratta di undici ragazzini di seconda e terza superiore di un paese del circondario di Sassari che prima di arrivare a casa per pranzo avevano deciso di mettere in atto una sorta di rito di iniziazione per i loro compaesani iscritti al primo anno degli istituti di Agraria, Professionali e Industriali.

Erano stati la foto del raid vandalico e un servizio pubblicati sul nostro giornale il 25 ottobre scorso che raccontavano nei dettagli l’accaduto, a far scattare gli accertamenti dal parte dei carabinieri e della Procura dei minori. La scuola era ripresa da pochi giorni: distanziamento e mascherine dovevano essere obbligatorie eppure sul mezzo dell’Arst era salta qualsiasi prescrizione.

I ragazzi, almeno un paio a giudicare dalle immagini acquisite dagli inquirenti, aveano tirato fuori dagli zaini bombolette di schiuma da barba e uova. I primi a subire la lavata di testa erano stati i più giovani, i “primini” destinatari del rito di iniziazione.

Poi, mentre l’autista tentava inutilmente di richiamarli all’ordine, i giovani studenti si erano lasciati andare a una guerriglia tra i sedili, un tutti contro tutti che aveva ridotto il mezzo pubblico in condizioni vergognose. Nessuno fortunatamente si era fatto male, ma in caso di frenata o deviazione i passeggeri in piedi avrebbero potuto avere conseguenze gravi. Per ripulire l’autobus era stato necessario tenerlo fermo per due giorni.

Durante la follia collettiva, nel vedere quel gruppo di ragazzi scalmanati alle sue spalle, l’autista aveva sentito un brivido lungo la schiena. E schiacciato il panic-button per avvisare la direzione di quanto stava accadendo. Arrivati a destinazione gli studenti erano scesi tranquillamente dal mezzo pubblico e poi erano andati a casa a mangiare. Ora dovranno affrontare un processo e ripagare i danni arrecati all’Arst.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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