La Nuova Sardegna

Sassari

COMPRENSORIO “PLUS” 

Reddito di cittadinanza: attivi in 23 paesi i progetti Puc

OSILO. Si chiamano “Puc” (Progetti utili alla collettività), e sono la declinazione “sociale” del Reddito di cittadinanza. Nella sostanza, i titolari del reddito sono tenuti ad offrire la propria...

26 novembre 2020
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OSILO. Si chiamano “Puc” (Progetti utili alla collettività), e sono la declinazione “sociale” del Reddito di cittadinanza. Nella sostanza, i titolari del reddito sono tenuti ad offrire la propria disponibilità, per un numero di ore settimanali che vanno da un minimo di 8 a un massimo di 16, per i progetti attivati dai comuni e coordinati dagli ambiti di zona. E il Plus Anglona-Coros-Figulinas ha predisposto gli atti ed ha stabilito criteri e modalità per l’attivazione degli interventi.

Nei 23 comuni del Plus (Bulzi, Cargeghe, Castelsardo, Chiaramonti, Codrongianos, Erula, Florinas, Laerru, Martis , Muros, Nulvi, Osilo, Ossi, Perfugas, Ploaghe, Santa Maria Coghinas, Sedini, Sennori, Tergu, Tissi, Usini, Valledoria, Viddalba) sono complessivamente 1627 i nuclei beneficiari del Reddito di cittadinanza. Di questi, esclusi i “soggetti non tenuti agli obblighi” in base alla normativa vigente (minorenni, occupati, pensionati o over 65, disabili, ecc.), 1534 verranno impiegati nei Puc. Con una distribuzione territoriale che rispecchia, in linea di massima, le dimensioni del comune. Così si va dai 247 progetti approvati per il Comune di Sennori, ai 163 di Ossi, i 155 di Valledoria, i 127 di Usini, ai 13 di Erula e Tergu, i 14 di Martis, i 17 di Bulzi, i 24 di Codrongianos. Ad essi il Plus – nella sua veste giuridica del Comune di Osilo, ente capofila, e sulla base delle decisioni della conferenza di servizi – ha assegnato le somme necessarie per la gestione dei progetti in ragione di 150 euro per singolo Puc. La somma complessiva ripartita fra i 23 comuni per l’attivazione dei Puc è di 230.100 euro, quota parte dei 462.202 assegnati al Plus Anglona-Coros-Figulinas dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, nell’ambito della “Quota servizi del fondo Povertà”.

Le prestazioni sono previste dal “Patto per il lavoro” o dal “Patto per l’inclusione sociale”, “in coerenza con le competenze professionali del beneficiario, nonché in base agli interessi e alle propensioni” espresse dallo stesso. Gli ambiti di impiego sono quelli culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni. Ciascuno dei beneficiari ammessi svolgerà il proprio lavoro nel comune di residenza. Tutte le attività saranno gestite in sinergia fra il Plus, i comuni e i Centro per l’impiego, anche nella prospettiva della registrazione delle competenze acquisite dal beneficiario.

Mario Bonu

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