La Nuova Sardegna

Sassari

«Il Mater deve reclutare anestesisti»

di Paoletta Farina
«Il Mater deve reclutare anestesisti»

I sindacati dei medici e della Funzione pubblica territoriale e di Olbia incalzano la Regione: pochi 32 posti per i malati Covid

29 novembre 2020
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SASSARI. I sindacati dei dirigenti medici e della Funzione pubblica tornano alla carica. Incalzando la Regione, considerata la carenza di posti nei reparti di rianimazione del Nord Sardegna per i malati Covid, a «pretendere dal Mater Olbia ciò che è dovuto, di certo non solo sei posti di intensiva e 32 in totale con quelli di media e bassa intensità». Ma a Christian Solinas e all’assessore alla Sanità Mario Nieddu chiedono anche di verificare «se le risorse umane dedicate a quei pochi posti siano tutte del Mater e aggiuntive rispetto al sistema pubblico sardo». Una domanda che lascia intendere un “travaso” di professionisti da ospedali pubblici verso la struttura privata convenzionata con il sistema sanitario regionale.

Oltre una settimana fa le organizzazioni sindacali non avevano risparmiato critiche al Mater Olbia, a loro parere defilato rispetto all’emergenza sanitaria. E in un nuovo documento lo ribadiscono: «A fronte di una convenzione da 200 milioni di euro, cui vanno aggiunti i circa 370mila euro di prestazioni “vuoto per pieno” per ricoveri covid previsti dalla delibera del 16 marzo scorso, offrire solo sei posti letto di rianimazione rappresenta uno scarso contributo», dicono la Fp Cgil di Sassari e Olbia e la Fp Medici e dirigenti del servizio sanitario regionale, Anaao, Assomed, Fassid, Fesmed, Uil Fpl e medici, Smi, Aroi Emac e Anpo. E parlano di «desolante risposta» del Mater Olbia che, attraverso il consulente Franco Meloni, aveva replicato di non trovare medici anestesisti sul mercato. «Come – si chiedono i sindacati –, altri privati più piccoli del Mater stanno dando una mano, gli ospedali pubblici sono riusciti a reperire infermieri, medici e rianimatori comprimendo i loro reparti, e una struttura così grande e potente, collegata per giunta ad un’eccellenza quale il Policlinico Gemelli, non è riuscita a fare altrettanto?».

I sindacati però non si sorprendono: «Abbiamo sempre sostenuto che il Mater Olbia avesse come fine principale l’offerta di prestazioni sanitarie ben remunerate e, purtroppo, quelle della rianimazione sono poco convenienti per le strutture private ed ecco perché vengono generosamente lasciate gestire quasi esclusivamente al servizio pubblico».

E rincarano: «I sardi, di fronte alla sincera risposta data dal Mater Olbia, che possiamo tradurre in “Cosa volete di più? Dateci voi ciò che vi manca e noi vi cureremo, naturalmente a vostre spese”, potranno ora capire cosa offre nei momenti di reale bisogno, un ospedale di lusso, realizzato a discapito della sanità pubblica sarda: 242 posti letto convenzionati ai privati, di cui il 60% al Mater che prima della riforma Arru stavano negli ospedali pubblici. In molti si sono beati nell’illusione di una sanità privata di eccellenza. E anche qui ci sarebbe da chiedere all’assessorato alla Sanità come sono regolati gli accessi alle cure nell’ospedale privato olbiese».

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