La Nuova Sardegna

Sassari

Un futuro come albergo per le pinnettas de pedra

di Mario Bonu
Un futuro come albergo per le pinnettas de pedra

È uno degli obiettivi dell’Issla per salvare e valorizzare un patrimonio unico Nel Meilogu-Villanova sono almeno 500, l’Unione dei Comuni al lavoro

02 dicembre 2020
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SASSARI. Un patrimonio di sapienza, di competenze, di abilità manuali senza pari. Testimoni mute della vita quotidiana, della fatica, dei sacrifici, dei rari momenti di pace, del popolo delle campagne del Meilogu-Villanova. Sono le pinnettas de pedra, le costruzioni a tholos esclusive di quest’angolo di Sardegna. Ce ne sono almeno 500, fra Cossoine, Romana, Thiesi, e in tutta la regione confinante. Molte sono allo stato di rudere, ma molte altre – almeno 350 dice qualcuno – sono ancora in buone condizioni e suscettibili di recupero.

Per questo, da qualche tempo, L’Issla (Istituto sardo di scienze, lettere e arti) ha avviato un progetto di grandi ambizioni, che punta ad azioni integrate intorno alle pinnettas, e che ne contempla il censimento, lo studio, la ricostruzione, la promozione. Ma il cui obiettivo finale vuole essere il recupero di almeno una parte di quell’immenso patrimonio, per un suo possibile utilizzo quale “albergo rurale diffuso”, facendone luoghi di ospitalità e pernottamento per gli escursionisti e gli amanti del “turismo lento”, e favorendo lo sviluppo, intorno ad esse, delle produzioni agro-alimentari della campagna.

Però spingendo anche l’ambizione a esiti ancora più suggestivi. «In territori come su Cattari (Cossoine) – dice Pietro Porqueddu, membro dell’Issla, past president del Cai (Club alpino italiano) di Sassari e primo promotore del progetto – dove si contano oltre 50 pinnettas, si potrebbe coltivare il grano e ripercorrere tutta la filiera produttiva come negli anni Cinquanta del secolo scorso: aratura con buoi, mietitura a mano, trebbiatura tramite i cavalli».

La fase di ricognizione dei manufatti e di divulgazione della loro conoscenza, ha ricevuto i finanziamenti della Fondazione di Sardegna e delle Unioni dei Comuni del Meilogu e del Villanova. Dopo la presentazione del progetto agli enti territoriali interessati e la tavola rotonda “Pinnettas de Pedra - un progetto di turismo lento per la fruizione delle risorse territoriali del Meilogu-Villanova”, le attività in corso prevedono la ricognizione nel territorio e la mappatura completa delle pinnettas de pedra; la produzione di un documentario audiovisivo che ne racconti storia e caratteristiche; una scuola estiva sulle tecniche di costruzione; un volume sulle fasi del progetto e gli atti della tavola rotonda.

Si tratta di un «progetto – dice Ignazio Camarda, presidente dell’Issla – che vede le pinnettas de pedra come un punto di riferimento per lo sviluppo di attività culturali in un contesto ambientale, archeologico, storico ed economico secondo itinerari mirati a soddisfare le esigenze delle varie forme turismo sostenibile». «Abbiamo avviato una procedura – aggiunge Silvano Arru, presidente dell’Unione dei Comuni del Meilogu – per far sì che il territorio del Meilogu possa essere riconosciuto come patrimonio dell’Umanità». «Ma bisogna anche porsi il problema – conclude Quirico Meloni, presidente dell’Unione Comuni del Villanova – della gestione di questo immenso patrimonio».

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