La Nuova Sardegna

Sassari

Vendevano droga ai ragazzini, tre condanne a Sassari

di Nadia Cossu
Vendevano droga ai ragazzini, tre condanne a Sassari

L’inchiesta della polizia locale sullo spaccio in via Tavolara: inflitti sette anni di carcere in abbreviato

16 dicembre 2020
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SASSARI. Il giudice Carmela Rita Serra ha ritenuto di dover escludere l’aggravante dello spaccio di droga “in prossimità di edifici scolastici” e applicando in aggiunta l’ipotesi della lieve entità ha condannato i tre imputati a pene più basse – ma comunque severe – rispetto a quelle chieste lo scorso settembre dal pubblico ministero Mario Leo.

Si è concluso ieri mattina il giudizio abbreviato nei confronti di Biagio Marginesu (35 anni, difeso dall’avvocato Claudio Mastandrea), Manuel Salis (28 anni, assistito dal legale Carlo Foddai) e Walter Pinna (35 anni, difeso da Vittorio Campus). Il primo è stato condannato a tre anni di carcere e a 4mila euro di multa, Salis a due anni e 10 mesi e 4.800 euro di multa e Pinna a due anni e 8 mesi e 4mila euro di multa.

L’indagine, condotta dalla polizia locale coordinata dal comandante Gianni Serra, si era concentrata nella zona dei giardini pubblici dove era stata segnalata un’attività di spaccio a ragazzini minorenni che frequentavano gli istituti scolastici vicini e il polo universitario. E infatti la vicinanza a scuole e Università era una delle aggravanti contestate in particolare a due dei tre imputati (Marginesu e Salis) che a giugno dell’anno scorso (insieme a Pinna) erano stati arrestati al termine di una lunga e scrupolosa indagine supportata da immagini e video. L’altra aggravante era l’aver ceduto sostanza stupefacente a persone minori di età.

La polizia locale, che proprio in via Tavolara aveva insediata una stazione mobile, da tempo osservava e documentava il traffico di droga. Nemmeno il presidio di legalità, comparso dall’inizio dell’anno all’angolo con corso Margherita di Savoia, li aveva convinti a interrompere l’attività di spaccio. Questo probabilmente perché il continuo via vai di ragazzini e il passaggio di studenti e passeggeri in transito tra il centro e le borgate rappresentava la garanzia di un mercato sempre fiorente. Per questo motivo via Tavolara era stata trasformata in una delle principali centrali dello spaccio del centro cittadino. Lo sapevano in tanti, ma incastrare i pusher che rifornivano prevalentemente ragazzini diretti in classe o appena usciti da scuola non è stato semplice, perché gli spacciatori adoperavano tante precauzioni. Erano stati proprio alcuni genitori, preoccupati per le prolungate assenze dei figli da scuola e per la frequentazione assidua dei giardini pubblici, i primi a dare l’allarme. Per circa un mese in quella zona erano stati organizzati appostamenti, riprese filmate, intercettazioni ambientali e pedinamenti da parte degli agenti nel nucleo investigativo in borghese della polizia locale per stringere il cerchio e far scattare le manette nei confronti dei tre sassaresi. I passaggi di droga avvenivano sia sulle panchine in corrispondenza dei capolinea degli autobus che all’interno dei giardini pubblici, frequentati anche da bambini in tenerissima età.

Altri due giovani erano stati indagati ma hanno già patteggiato la pena davanti al pubblico ministero.

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