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Sassari, viale Trento tra rabbia e paura

di Luca Fiori
Sassari, viale Trento tra rabbia e paura

Il nuovo stop alla circolazione mette in ginocchio gli esercenti della zona: «Rischiamo di fallire»

17 febbraio 2021
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SASSARI. Dopo la disperazione piombata a settembre con il cedimento improvviso del terrapieno e l’arrivo delle transenne che hanno tagliato in due la città, in viale Trento ora si fanno strada rabbia e paura.

Con la ripresa dei lavori di ieri mattina e la nuova chiusura al traffico per consentire ad Abbanoa di proseguire gli interventi sulla rete fognaria, ai commercianti della zona iniziano a tremare la gambe.

«Se continuiamo di questo passo – spiega Pietro Sias della frutta e verdura a due passi dall’ex cinema Ariston – rischiamo di fallire. Il periodo è di per sé già molto complicato, ma se continuano a chiudere la strada ogni due settimane la gente deciderà di non passare più da queste parti. Per sopravvivere – aggiunge a fine mattinata il fruttivendolo – ora tiro giù la serranda e inizio fare le consegne a domicilio, altrimenti perderei la metà dei clienti».Preoccupata anche la sua dirimpettaia Antonietta Masia che nella parte alta di viale Trento gestisce uno studio commerciale e Caf. «In questa zona non si vede più nessuno – spiega sconsolata – perché la gente non sa dove lasciare la macchina. In questi mesi il nostro lavoro è in forte calo, speriamo che facciano in fretta».

Il cantiere riaperto ieri mattina si inserisce tra le attività legate al monitoraggio, risanamento e salvaguardia del terrapieno che sostiene il tratto di viale Trento tra via Principessa Jolanda e viale Umberto. Le operazioni interesseranno tutta la larghezza della carreggiata. I lavori dovrebbero concludersi sabato mattina. Dopo la chiusura totale della via qualche mese fa c’erano state proteste di residenti e commercianti. Il Comune era intervenuto aprendo un passaggio pedonale, che però fa ancora discutere. «È troppo stretto – spiega Luisella Pinna – e con i problemi di distanziamento devo dire che io ho paura a passarci se incrocio qualcuno che arriva dalla parte opposta. È un vero disagio per tutta la zona, spero che i lavori finiscano presto». I primi scavi erano iniziati due settimane fa dopo mesi di sondaggi sulle tubature e carotaggi del terrapieno che sostiene il tratto di viale Trento basso tra via Principessa Jolanda e viale Umberto. Il Comune aveva imposto ad Abbanoa di intervenire per la chiara presenza, certificata anche da analisi, di scarichi fognari che avevano scavato sotto la strada compromettendone la stabilità. L’amministrazione ha già messo in campo un progetto da cinque milioni presentato al Ministero degli Interni che basterebbe a mettere in sicurezza tutto il sistema delle valli (comprese la parte terminale di via Fancello e viale Trieste). Ma il crollo di settembre ha richiesto una ulteriore accelerazione. A fine dicembre era stato approvato un “documento preliminare alla progettazione”, finanziabile dalla Regione con un milione e 100mila euro con cui proseguire le indagini geologiche, idrologiche e geotecniche. «Se i progetti ci sono – si lamenta Roberto Pala – li mettano in atto, ma facciano in fretta. Non si può lasciare una delle strade strategiche della città in questo stato per mesi».

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