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Sassari

Cossoine, il murale “La lotta per la terra” rischia di scomparire

Cossoine, il murale “La lotta per la terra” rischia di scomparire

COSSOINE. È in condizioni di degrado che fra un po’ saranno irreversibili, il murale “La lotta per la terra”, realizzato una quarantina di anni fa su una parete vicina alle scuole elementari di...

27 febbraio 2021
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COSSOINE. È in condizioni di degrado che fra un po’ saranno irreversibili, il murale “La lotta per la terra”, realizzato una quarantina di anni fa su una parete vicina alle scuole elementari di Cossoine. Per questo molti ne chiedono il restauro, anche perché esso rappresenta l’ultima testimonianza di una stagione di grande fermento culturale e civile, che vide il piccolo centro del Meilogu proiettato ben oltre i suoi confini comunali.

Dal 1973 vi operava un circolo Arci che era fra i più attivi della Sardegna, aveva più di trecento iscritti, e organizzava numerose attività culturali e sociali; nel 1974, in occasione del 25 aprile, fatto del tutto inconsueto per quei tempi e per un paesino di meno di mille abitanti, vi si tenne una manifestazione con striscioni e cartelli, cui parteciparono oltre un centinaio di ragazzi; nel 1975, per la prima volta nella storia, il partito comunista sfiorò la vittoria alle elezioni comunali, e conquistò tre seggi di minoranza. E nel 1980, la lista progressista capeggiata da Bastiano Piras vinse le elezioni e governò poi per 20 anni ininterrotti.

Il murale fu un omaggio a coloro che anche a Cossoine avevano partecipato nel 1950 alla lotta per le terre, pagandone spesso un prezzo assai caro.Venne realizzato nel 1982, sulla parete che chi attraversa via Vittorio Emanuele, la strada principale del paese, si trova di fronte subito dopo la chiesa di San Sebastiano. «Esso nacque – ricordava in un documento “storico” custodito da Francesco Spanu, il gruppo muralista Amsikora – dopo una approfondita discussione interna al gruppo, in seguito alle indicazioni scaturite nel corso dell’incontro con i giovani e gli amministratori di Cossoine”. In esso si volle rappresentare “una scena di mobilitazione popolare” contro i soprusi e lo sfruttamento. Alla sua realizzazione, oltre al gruppo Amsikora, parteciparono molti giovani di Cossoine, animati da passione civile ed estro artistico. Fra gli altri, Tore Unali, Piero Campus, Nanni Cuccuru, Piero Carboni, Tore Porcheddu, Dina Bonu. Per molto tempo, con i suoi colori vividi, esso rappresentò l’unica grande pittura murale a Cossoine, finché poi non vennero grandi opere realistiche, in diversi punti dell’abitato, che fanno un po’ di Cossoine “paese dei murales”.

Mario Bonu

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