La Nuova Sardegna

Sassari

«Fondi per i ruoli, da abbattere il 2018»

«Fondi per i ruoli, da abbattere il 2018»

La proposta dei “dissidenti” del Consorzio di Bonifica sui contributi regionali

03 aprile 2021
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OZIERI. Un milione e mezzo dalla Regione per calmierare i ruoli consortili, «perché non usarli tutti per abbattere le esorbitanti tariffe 2018 e incentivare così i consorziati a saldare quelle del 2017?”. È il suggerimento che un folto gruppo di imprenditori agropastorali di Chilivani e del comprensorio di Perfugas e Valledoria rivolgono al Cda del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna, che avendo ricevuto un cospicuo contributo regionale ha deciso di “spalmarlo” sui ruoli 2018 e 2019.

Ma sulla scelta i consorziati “dissidenti” non sono d’accordo, partendo dal presupposto che «solo il trenta per cento dei consorziati ha versato i ruoli 2017, già andati in pagamento ad acconto e a saldo e quindi non più modificabili, e che quindi abbattere drasticamente il successivo ruolo 2018 invoglierebbe gli iscritti a saldare entrambi. Sarebbe una boccata d’ossigeno per il comparto, e poi per il 2019 si vedrà». Il settore in perenne crisi, acuita dalla pandemia, fatica ad avere liquidità per saldare il ruolo 2017, per questo i consorziati chiedono che si venga loro incontro anno per anno.

La scelta fatta dall’ente di prevedere già un abbattimento del ruolo 2019, che non andrà in riscossione prima del prossimo anno, è quindi prematura, per i proponenti, che chiedono quindi un ripensamento. La proposta è relativa all’uso di uno stanziamento che il Consorzio ha ricevuto in due tranche tra novembre e dicembre, e anche se il Cda ha già deliberato la ripartizione può sempre tornare sui suoi passi, dicono i proponenti. I quali, del resto, hanno già in altre occasioni criticato alcune scelte dell’ente, e che non fanno eccezione su quest’ultima. Il dito insomma è sempre puntato sulla gestione, e a questo proposito non è piaciuta a molti la scelta di investire centinaia di migliaia di euro, ancorché di fondi regionali, sulla ristrutturazione dell’ex Enaip di Chilivani per stabilirvi una nuova sede, «anche perché in tutto il territorio esistono altri immobili, regionali e non, che meglio si presterebbero a ospitare la sede e avrebbero avuto bisogno di spese minori per adattarli».

Così come non sempre sono condivise alcune scelte gestionali che riguardano la ripartizione degli addetti ai vari uffici, «come il catasto consortile – dicono i dissidenti – che ha pochi addetti e non riesce a smaltire l’ampia mole di lavoro, incorrendo in ritardi ed errori come la richiesta di pagamenti in realtà già avvenuti ma dei quali a volte i consorziati potrebbero aver smarrito le ricevute essendo passati vari anni». Dito puntato quindi ancora una volta sulla gestione del lavoro del personale, che secondo questi consorziati dovrebbe essere “meglio impiegato e maggiormente formato”. (b.m.)

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