La Nuova Sardegna

Sassari

Giannico assolto al processo “auto blu”

di Nadia Cossu
Giannico assolto al processo “auto blu”

Confermata in appello la sentenza per l’ex dg dell’Asl: cade l’accusa di peculato

18 aprile 2021
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SASSARI. Anche i giudici della corte d’appello (presidente del collegio Salvatore Marinaro) sono convinti del fatto che Marcello Giannico, ex manager della Asl di Sassari, non abbia commesso alcun peculato nell’uso dell’auto di servizio per raggiungere l’aeroporto di Alghero, all’epoca in cui era ai vertici dell’azienda sanitaria (tra il 2011 e il 2012). Confermata, quindi, la sentenza di assoluzione pronunciata in primo grado.

L’avvocato difensore Massimiliano Ravenna ha sempre spiegato che con l’auto di servizio a Giannico capitasse di raggiungere l’aeroporto di Alghero per prendere il volo che lo avrebbe portato a casa a Roma. Ma aveva anche aggiunto che in quelle occasioni il suo assistito concentrava nella città catalana anche gli appuntamenti di lavoro: contatti con primari o con l’allora sindaco Marco Tedde. Faceva cioè in modo che a ogni partenza da Fertilia – o a ogni rientro in Sardegna da Roma – coincidessero anche gli impegni legati al suo ruolo di manager dell’Asl. E tutto questo era stato confermato da diversi testimoni. Tesi che nel 2015 era stata condivisa dal giudice Carla Altieri che aveva assolto Giannico.

Entusiasmo è stato espresso ieri dal sindacato Fsi-Usae e dalla segretaria territoriale Mariangela Campus: «Fin dal primo momento non avevamo creduto alle accuse mosse nei confronti del manager Marcello Giannico, distintosi invece sempre per correttezza e professionalità nella gestione della cosa pubblica. Plaudiamo quindi all’assoluzione anche da parte dei giudici di appello che scrivono la parola fine su una vicenda che si è trascinata anche troppo. Auspichiamo – conclude la Campus – che le professionalità del dottor Giannico possano tornare presto a disposizione della sanità isolana, e in particolare del Nord Sardegna. C’è grande soddisfazione da parte del sindacato Fsi che all’epoca, sul gruppo Facebook creato per solidarietà al manager, raccolse in breve tredicimila iscritti».



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