La Nuova Sardegna

Sassari

Accoltellò il rivale, il pm chiede 4 anni

di Nadia Cossu
Accoltellò il rivale, il pm chiede 4 anni

L’aggressione lo scorso ottobre in via Micca: tra l’imputato e la vittima una lite per vecchi dissapori. A giugno la sentenza

21 aprile 2021
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SASSARI. Quattro anni di carcere per quell’aggressione violenta in una casa di via Pietro Micca, al Monte Rosello. Michele Loriga, 49 anni, a ottobre dello scorso anno ferì con un coltello un conoscente durante una discussione nata a causa di «pregressi dissapori», così spiegarono gli inquirenti.

La situazione degenerò e le parole lasciarono spazio prima alle mani e poi alle armi. A un certo punto, infatti, nel bel mezzo della colluttazione, spuntò un coltello, lo impugnava il padrone di casa, Michele Loriga, che con un fendente colpì al fianco Emanuele Loriga (36 anni, stesso cognome ma nessun legame di parentela tra i due).

Il 49enne era stato arrestato dai carabinieri della sezione radiomobile del nucleo operativo della compagnia di Sassari con la pesante accusa di tentato omicidio aggravato. Subito dopo il fatto aveva raccontato di essersi solo difeso, tanto è vero che aveva riportato lesioni con prognosi di trenta giorni. E aveva aggiunto che quell’episodio rappresentava l’esito di una serie di provocazioni e molestie che da mesi il 36enne gli avrebbe rivolto.

Ieri mattina l’avvocato difensore Maria Lia Basoli ha chiesto al gup Giuseppe Grotteria la derubricazione del reato in lesioni e l’assoluzione del suo assistito per legittima difesa. Mentre l’avvocato di parte civile Monica Malesa, che tutela la vittima, si è associato alle richieste del pubblico ministero. A conclusione delle discussioni il giudice ha rinviato a metà giugno per la lettura della sentenza.

L’aggressione era avvenuta di notte, a chiamare i carabinieri, intorno all’1.30 del mattino, erano stati alcuni testimoni che avevano assistito prima alla colluttazione e subito dopo al ferimento con il coltello. Emanuele Loriga, sanguinante, si era allontanato dall’abitazione del suo aggressore e aveva trovato rifugio in una casa poco distante dove abitavano alcuni amici. E proprio lì era intervenuta l’ambulanza del 118 che aveva prestato le prime cure al 36enne prima di trasportarlo al pronto soccorso del Santissima Annunziata. Michele Loriga, invece, era stato arrestato in flagranza, i carabinieri lo avevano fermato sotto casa sua, era sporco di sangue, aveva qualche escoriazione e infatti anche lui era dovuto ricorrere alle cure mediche in ospedale. I militari del radiomobile avevano recuperato anche il coltello a serramanico. Subito dopo l’uomo era stato accompagnato in carcere e dopo pochi giorni il tribunale del Riesame – cui si era rivolta l’avvocato Maria Lia Basoli – lo aveva mandato ai domiciliari a Cargeghe.

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