La Nuova Sardegna

Sassari

Depuratore ko a Illorai ma le bollette si pagano

di Elena Corveddu
Depuratore ko a Illorai ma le bollette si pagano

La rabbia del sindaco: i cittadini continuano a sborsare per un servizio inesistente Cau: grave affronto di Abbanoa. I consiglieri Giagoni e Cocco: verifiche ambientali

25 giugno 2021
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ILLORAI. Il depuratore di Illorai non funziona da anni ma i cittadini pagano la quota di depurazione nelle bollette. «È un grave e spudorato affronto che Abbanoa sta commettendo verso i cittadini di Illorai – sono le dure parole del sindaco Titino Cau – Illorai ha una grande ricchezza, l’acqua, e con tutte la carte in regola per poter gestire in autonomia il servizio, ancora oggi non ci è permesso. Vinceremo anche questa battaglia, e se sarà necessario andremo oltre Roma, in Europa per rivendicare i nostri diritti».

Una situazione che sta creando un allarme ambientale anche nei territori circostanti dove vengono sversate le acque reflue non depurate e quindi inquinanti. A preoccuparsi per le sorti ambientali del territorio sono anche i capigruppo della Lega Dario Giagoni e di Leu Daniele Cocco che hanno presentato rispettivamente un’interpellanza e un’interrogazione agli assessorati ai Lavori pubblici e alla Difesa dell’ambiente. L’impianto è privo del filtro percolatore e quindi da sempre incompleto.

«Dal 2006 il depuratore è passato nelle mani della società Abbanoa che però non ha sfruttato le risorse, pari a 700mila euro, assegnate grazie alla costanza del Comune di Illorai dall’Autorità d’ambito della Sardegna per l’adeguamento del sistema fognario depurativo – spiega Giagoni – A distanza di ben quindici anni si è anche assistito alla beffa di vedere i cittadini continuare a pagare la quota di depurazione nelle bollette». Nel 2010 il Comune di Illorai aveva domandato all’Ambito territoriale il parere alla gestione diretta dell’intero servizio, ottenendo l’autorizzazione nel 2012. «Abbanoa una volta immessa nel possesso degli impianti dell’intero servizio idrico non ha mai provveduto al rilascio degli stessi – ha aggiunto Cocco – con il conseguente ricorso da parte del Comune di Illorai per accertare l’illegittimità del possesso. Con la sentenza pubblicata nell’aprile del 2021 il tribunale delle acque pubbliche, alla corte d’appello di Cagliari, ha accertato l’illegittimità del possesso da parte di Abbanoa del servizio idrico condannandola al rilascio, in favore del Comune di Illorai, dei beni comunali costituenti il servizio. Abbanoa oggi presenta il ricorso con richiesta di annullamento della sentenza». «Ci chiediamo – conclude Cocco – se gli assessori all’Ambiente e ai Lavori pubblici non ritengano opportuno verificare se i livelli di inquinamento siano tenuti sotto controllo. Inoltre bisogna attuare presto i lavori per mettere in funzione l’impianto di depurazione».



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