La Nuova Sardegna

Sassari

Ortu: «La Casa si può salvare»

di Paoletta Farina
Ortu: «La Casa si può salvare»

Divina Provvidenza. Parla il neo commissario: «Vogliamo garantire il servizio e pagare il personale»

05 luglio 2021
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SASSARI. Salvare la Casa “Divina Provvidenza” «che ha grandi potenzialità e un ruolo sociale per Sassari imprescindibile» partendo da due priorità: «Garantire agli ospiti il servizio e pagare il personale». La situazione dell’ex ospizio è complessa, ma Pino Ortu, il commissario nominato dalla Regione per verificare se si possa scongiurare la chiusura di un’istituzione con oltre cent’anni di storia, percorrerà tutte le strade possibili, compreso il blocco della procedura di licenziamento di 25 dipendenti chiesto dal disciolto consiglio di amministrazione. E intanto affronta le urgenze come quella di assicurare i pasti agli anziani che anche la prossima settimana saranno forniti tramite il Comune e grazie alla generosità dei sassaresi che hanno preso a cuore la vicenda.

Dalla sua, Ortu, del resto, ha il sostegno del presidente regionale Christian Solinas, «disponibile anche a intervenire finanziariamente, se sarà necessario», afferma, per mettere a posto i conti e dare un futuro alla Fondazione, gestore di quei “cronici e derelitti” a cui padre Manzella aveva dato un luogo in cui ricevere cure e assistenza.

Dal 24 giugno Pino Ortu ricopre l’incarico di commissario (a titolo gratuito) e da allora ha avviato una serie di contatti e primi incontri con istituzioni, rappresentanti sindacali e con il personale e consulenti. E ha chiesto atti e documentazione per capire le reali condizioni finanziarie della casa di riposo. Un calendario fitto di impegni lo attende per la questa settimana. Oggi ha convocato tutto il personale per un’assemblea, martedì 6 luglio, sarà a Cagliari al tavolo convocato dall’assessora Alessandra Zedda con Cgil, Cisl e Uil, probabilmente già nei prossimi giorni avrà un colloquio ufficiale con l’arcivescovo Gian Franco Saba. E anche con il sindaco Nanni Campus, mentre con l’assessore comunale ai Servizi sociali, Antonello Sassu, c’è già stata una presa di contatto.

«Credo che la Casa “Divina Provvidenza” possa continuare a svolgere il suo ruolo a beneficio della città, e non solo, ma è necessario che tutti facciano un passo indietro per poter ripartire e rilanciarla – sottolinea il commissario –. Dobbiamo lavorare insieme, personale e sindacati, se vogliamo che la casa possa reggersi in futuro sulle proprie forze da sola. Ritengo che le potenzialità ci siano tutte: siamo di fronte a una struttura che ha ampi spazi, è vicina agli ospedali, dispone di una importante forza lavoro. Ci sono i presupposti, anzi, per potenziare il servizio e anche offrirne di nuovi, nell’ambito di quello che sarà possibile. È accaduto anche per il “San Giovanni Battista” di Ploaghe” che si siano trovate le soluzioni. Penso poi sia necessaria una ristrutturazione degli immobili e verificheremo se sia possibile accedere al superbonus 110%». Atti che potranno concretizzarsi solo «dopo la ricognizione finanziaria su debiti e patrimonio dell’ente, con un piano industriale che vada nella direzione del risanamento».

I debiti ammontano a cifre importanti, nell’ordine di centinaia di migliaia di euro. Senza contare che sulla casa di riposo pendono istanze di fallimento e altri decreti ingiuntivi. Ma su questo aspetto il commissario ha già avuto rassicurazioni da parte della Csa.

«Ho incontrato il commissario Ortu e lo ho informato che il nostro sindacato ha sospeso la procedura fallimentare per dargli il tempo di verificare la situazione economica dell’ente – dice il segretario Giovanni Pinna –. La Csa è pronta a dare il suo contributo per trovare le soluzioni migliori».

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