La Nuova Sardegna

Sassari

Il Logudoro si unisce e punta sulla lingua sarda

di Barbara Mastino
Il Logudoro si unisce e punta sulla lingua sarda

Nasce l’associazione tra i Comuni di Ozieri, Mores, Ardara, Ittireddu e Nughedu L’obiettivo è di partecipare insieme al bando regionale che finanzia i progetti

15 luglio 2021
2 MINUTI DI LETTURA





OZIERI. Un’associazione di Comuni per creare progetti e accedere ai finanziamenti regionali per la valorizzazione della lingua sarda. È questa l’iniziativa dei Comuni di Ozieri, capofila, Mores, Ardara, Ittireddu e Nughedu San Nicolò, uniti per partecipare insieme a un apposito bando regionale che prevede il finanziamento di attività di informazione, promozione della lingua sarda e attività di traduzione e consulenze linguistiche da gestire in forma associata.

Ovvero attività come gli sportelli linguistici, che in vicine aree come il Goceano sono bellissime realtà che promuovono numerose e valide iniziative, e progetti di formazione linguistica e culturale.

Il Logudoro, patria della lingua della poesia e del linguaggio musicale, e dove esistono non solo prestigiosi concorsi letterari e poetici ma anche numerose associazioni che promuovono la poesia, la musica e il canto tradizionali, non può restare indietro in questo campo.

E l’associazione di Comuni si propone appunto di dare una svolta in questo senso grazie alle fonti di finanziamento messe a disposizione. Ozieri nei giorni scorsi ha avviato la fase attiva della formazione del pool di Comuni approvando una apposita delibera di giunta, e lo stesso stanno facendo Mores, Ardara, Ittireddu e Nughedu sotto l’egida dell’Unione dei Comuni, che prevede già la creazione di sotto-forme associative.

Si tratta, come recita il documento, di una iniziativa che rientra nell’ambito di quella parte del programma dell’attuale amministrazione che si propone di attuare «il miglioramento e l’ottimizzazione dei servizi comunali offerti ai cittadini, con particolare riguardo verso coloro che si esprimono in lingua sarda come mezzo di comunicazione, mediante la creazione di sportelli linguistici» e infatti tra le idee in ballo ci sono anche dei corsi di formazione per i dipendenti degli enti coinvolti sulla comunicazione in lingua sarda: corsi che, nelle intenzioni dei Comuni che si sono costituiti in associazione, dovranno coinvolgere anche le scuole, le biblioteche, la cittadinanza in generale.

La programmazione, comunque, sarà concertata con gli altri Comuni, e i risultati entreranno nel progetto che sarà presentato alla Regione per richiedere, appunto, i fondi delle leggi regionale 22/2018.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative