La Nuova Sardegna

Sassari

Posti Covid in reparti ordinari

di Gianni Bazzoni
Posti Covid in reparti ordinari

Al terzo piano di Malattie infettive la possibilità di accogliere 20 pazienti. Iniziati i trasferimenti

09 agosto 2021
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. L’emergenza Covid fa salire nuovamente il livello di guardia anche a Sassari. La saturazione dei posti letto disponibili nel padiglione Malattie infettive (11) ha spinto Franco Bandiera, direttore sanitario facente funzioni dell’Azienda ospedaliero universitaria a fare scattare il piano di sicurezza con effetto immediato. Il primo provvedimento riguarda la chiusura dei 10 posti letto per patologia infettiva ordinaria (quindi non pazienti Covid) presenti al terzo piano del Padiglione malattie infettive con il trasferimento dei ricoverati che non possono essere dimessi in altre unità operative che sono state già individuate: si tratta di Medicina interna, Geriatria, Patologia medica, Lungodegenza, Medicina d'urgenza, Pneumologia (se sono presenti patologie compatibili) e Clinica medica (compatibilmente con posti letto disponibili).

La nota della direzione sanitaria dell’Aou dispone anche il movimento del personale - medici e infermieri - in servizio al reparto infettivi ordinari del terzo piano del Padiglione malattie infettive che verrà utilizzato - secondo le indicazioni del professor Sergio Babudieri - per la gestione dei posti letto Covid del secondo piano che verranno incrementati fino a un numero massimo di 20. Non si parla, almeno al momento, di incremento di organici e quindi la gestione avverrà con le stesse risorse umane attualmente a disposizione.

Lo spostamento dei pazienti è già cominciato nella serata di sabato 7 agosto in virtù dell’esigenza di liberare i reparti. La situazione di Malattie infettive non è ancora a livello di allarme, ma cominciano a esserci delle preoccupazioni che non possono essere sottovalutate. Ci sono infatti in reparto diversi casi gravi di pazienti trattati con i caschi Cpap (i sistemi di ventilazione assistita non invasiva). Si tratta di persone non vaccinate e tra queste ci sono anche alcuni turisti arrivati in vacanza e ai quali non sarebbe stato effettuato alcun controllo al momento dell’ingresso in Sardegna. In maggioranza i ricoverati hanno un’età tra i 50 e i 60 anni, ma ci sono anche due trentenni e un ragazzo di 20 anni.

La situazione viene monitorata in continuazione e la struttura sanitaria è stata preavvisata per consentire la mobilità con la relativa riorganizzazione in tempo reale dei reparti. Sembravano situazioni ormai lontane e legate ai periodi peggiori della pandemia, invece ormai da diversi giorni si è accesa la spia rossa anche nel Sassarese e la struttura sanitaria nel suo complesso è tornata sotto pressione.

In particolare sono aumentati progressivamente gli accessi al Pronto soccorso di pazienti affetti da Covid 19 o da altre patologie e positivi al test Pcr per Sars Cov-2. Un andamento che ha messo sotto stress il Pronto soccorso del “Santissima Annunziata” con i tempi di assistenza (specie per i codici bianchi e verdi) che hanno subito una dilatazione superiore alle 12 ore di attesa dal momento di arrivo. Una situazione aggravata in maniera determinante dall’assenza dei servizi di guardia medica e turistica che stanno scaricando sul Pronto soccorso una mole di lavoro difficile da sopportare. Una situazione molto grave che continua a non essere affrontata con gli interventi e l’urgenza che il caso richiede. Che cosa c’è da aspettare ancora? Che l’emergenza entri in una fase senza ritorno?

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative