La Nuova Sardegna

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Mezzo milione per il pozzo sacro di Irru

Mezzo milione per il pozzo sacro di Irru

Nulvi. L’area archeologica sarà valorizzata grazie al ministero della Cultura 

08 settembre 2021
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NULVI. Buone, anzi ottime notizie per il pozzo sacro di Nuraghe Irru. Il Comune di Nulvi ha avuto la conferma nei giorni scorsi dello stanziamento di 500mila euro da parte del ministero della Cultura per un progetto di valorizzazione dell’area archeologica. Grande soddisfazione per l’amministrazione comunale che si è fortemente impegnata in questo senso e che già da quattro anni è riuscita a beneficiare di specifici finanziamenti attraverso i cosiddetti “Cantieri Lavoras”, grazie ai quali, di concerto con la competente Sovrintendenza, l’importante zona archeologica è stato finalmente ripulita dalla folta vegetazione che la avvolgeva e reso maggiormente fruibile ai visitatori, oltre che aver potuto dare opportunità lavorative a tanti nulvesi iscritti nelle liste dei disoccupazione.

Sindaco e amministratori hanno puntato sulla valorizzazione e sulle potenzialità turistiche dell’area, anche promuovendo vari appuntamenti di importanti rassegne musicali, come ad esempio i festival Time in Jazz e Musica sulle Bocche, che oltre ad offrire momenti di intrattenimento di qualità alla comunità, sono servite a far conoscere ed esportare oltre i confini del paese l'immagine di un sito di straordinaria bellezza. «L'intento è quello di valorizzare, rendere fruibile e visitabile il pozzo sacro di Irru per l'intero anno – spiega il sindaco Antonello Cubaiu – aprendolo in particolare a quei gruppi di visitatori e comitive che soprattutto negli ultimi tempi chiedono di potere usufruire di una visita guidata. Non possiamo dimenticare il nostro passato e anche se faticoso e impegnativo dobbiamo puntare sulla valorizzazione del nostro patrimonio storico-culturale e archeologico».

Il sito, occupato dall’età nuragica all’età bizantina era stato messo in luce alla fine degli anni '80 del XX secolo e fatto oggetto di indagini tra il 1990 e il 1991. Un insediamento, costituito da un nuraghe complesso con un vasto villaggio, un pozzo sacro, una serie di impianti per la produzione di vino (palmenti), e, di recente scoperta, una struttura semicircolare interamente lastricata. Il pozzo sacro, datato intorno al 1000 a.C., è realizzato in pietra calcarea finemente lavorata e presenta dimensioni imponenti: 16 metri di lunghezza per 7,5 di larghezza.

Mauro Tedde



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