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Sassari, l’Aou sospende dal lavoro sei operatori no-vax

Luigi Soriga
Sassari, l’Aou sospende dal lavoro sei operatori no-vax

Per la privacy non si conoscono nomi e numero dei non vaccinati dentro i reparti. In corso ulteriori verifiche dell’Ats: potrebbero arrivare nuovi provvedimenti 

23 ottobre 2021
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SASSARI. Sono 6, al momento, gli operatori sanitari dell’Aou di Sassari sospesi dal lavoro perché non vaccinati. Ma non è detto che il numero ora aumenti, perché prosegue, da parte della Regione, l’invio dei procedimenti di sospensione sino al 31 dicembre, di quei dipendenti che non si sono sottoposti all’obbligo vaccinale. In più L’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari applica quanto previsto dal decreto legge numero 44 del 1 aprile 2021 (Misure urgenti per il contenimento dell'epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2), convertito nella legge numero 76 del 28 maggio 2021. Le disposizioni normative obbligano gli operatori sanitari a sottoporsi a vaccinazione gratuita contro il Covid. La vaccinazione rappresenta quindi «requisito essenziale per l'esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative rese dai soggetti obbligati».

La comunicazione di sospensione dell’Aou ai propri dipendenti rappresenta la parte conclusiva dell’iter amministrativo avviato dall’Ats Sardegna per individuare i soggetti non vaccinati. C’è però un problema di fondo all’interno dei reparti: il responsabile non sa se all’interno della propria equipe ci siano o meno medici o infermieri no vax. I primari si lamentano di questo paradosso, ma a quanto pare non c’è soluzione: «Il datore di lavoro e i direttori di struttura – afferma il responsabile della Sorveglianza sanitaria dell’Aou di Sassari, Antonello Serra – non possono conoscere né il numero né i nomi dei soggetti non vaccinati, sino all’arrivo della comunicazione di sospensione dal lavoro dei dipendenti. In proposito vi è un pronunciamento del Garante della privacy che vieta questa comunicazione e vincola il medico competente al segreto. È anche vero che adesso diversi operatori sanitari che si erano “attardati” nel vaccinarsi, una volta entrata in vigore la normativa sulla sospensione hanno subito fatto ricorso al vaccino».

«L’Azienda comunque prosegue la sorveglianza sanitaria sui dipendenti con tamponi molecolari e antigenici di ultima generazione – prosegue Serra – sia perché un soggetto vaccinato, pur protetto dalle forme gravi della malattia Covid potrebbe comunque infettarsi, sia perché esiste un numero ristretto di operatori esentati dalla vaccinazione per motivi sanitari. In questi casi il tampone è d’obbligo e viene fatto nelle nostre strutture». Da quando è in vigore il green pass, poi, nessun dipendente può accedere al lavoro se non possiede il certificato verde. Questo viene controllato ogni giorno, al momento del primo accesso al posto di lavoro e tutte le volte che, nell’arco della giornata, si passi attraverso i varchi di ingresso ai presidi ospedalieri.

«Inoltre – precisa ancora Serra – durante la giornata possono essere fatti ulteriori controlli sul green pass da parte del datore di lavoro a da suoi delegati (direttori di struttura o sub delegati). «Certo – conclude Serra – il green pass non esclude l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Ecco perché la Regione sta proseguendo con l’invio dei procedimenti di sospensione all’Azienda e agli ordini professionali competenti».

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