La Nuova Sardegna

Sassari

L’impatto della pandemia sulla salute mentale

L’impatto della pandemia sulla salute mentale

Focus degli atenei dell’isola sugli effetti prodotti dal Covid su operatori sanitari, adolescenti e donne

03 dicembre 2021
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SASSARI. L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha imposto ai cittadini ritmi e scelte che hanno condizionato la libertà con la quale ciascun individuo ha risposto nelle attività quotidiane, lavorative, scolastiche, familiari, ludico-ricreative. La pandemia, così, ha creato un vero e proprio trauma nei cittadini, anche dal punto di vista della salute mentale, con ripercussioni più o meno gravi sui soggetti più fragili. A essere interessati sono, potenzialmente, tutti, bambini, giovani adulti e anziani. Ma anche alcune categorie di lavoratori, come gli operatori sanitari. E poi, la pandemia ha avuto forti ripercussioni sulle relazioni affettive e di coppia, facendo registrare elevati tassi di violenze contro le donne. Saranno questi i temi che verranno affrontati oggi all'incontro in programma all’hotel Carlo Felice di Sassari, con inizio alle 9, e dal titolo “Impatto della pandemia sulla salute mentale, cosa abbiamo imparato?”. Il convegno, organizzato dalla Clinica psichiatrica con la struttura di Formazione, ricerca e sperimentazione clinica dell’Aou di Sassari e in collaborazione con Mc Relazioni pubbliche, è destinato a 150 operatori sanitari e si svolgerà sia in presenza sia in videoconferenza.

I responsabili scientifici del convegno sono, la professoressa Liliana Lorettu, direttrice della Clinica psichiatrica, il professor Stefano Sotgiu, direttore dalla Neuropsichiatria infantile, e il dottor Fabrizio Demaria, direttore dell'unità operativa di Psicologia ospedaliera e del benessere organizzativo dell’Aou di Sassari. All'incontro parteciperanno specialisti dell’Aou di Sassari, dell’Arnas Brotzu di Cagliari, dell’Università di Sassari e Cagliari. Il convegno metterà in evidenza come il Covid e le situazioni a esso legate abbiano provocato profondi disagi sia tra gli operatori sanitari sia tra i pazienti. Il personale ha dimostrato una grande forza. Tutti hanno lavorato con grande dedizione ma il disagio sarebbe presente ancora adesso. «Il trauma non si manifesta nell’immediatezza – precisa Liliana Lorettu – ma si tratta di una situazione che ha ancora un conto totalmente aperto».

A soffrire, chiaramente, sono stati anche i pazienti affetti da problematiche legate alla salute mentale. «Per loro l'effetto è stato diverso – afferma la direttrice della Clinica psichiatrica – in una prima fase hanno attutito il colpo, anche grazie all'attivazione da parte nostra del servizio di telemedicina. Ma il periodo è stato troppo lungo».



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