Studente morto a Ittiri, a processo l'autista del bus che lo travolse
A fine mese al via il dibattimento
17 gennaio 2022
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ITTIRI. Comparirà a fine mese davanti al giudice per la prima udienza del processo per omicidio colposo, l’autista dell’Arst che si trovava alla guida del pullman lungo 18 metri, sotto il quale il 24 novembre del 2017 trovò la morte, davanti agli occhi dei suoi amici, lo studente Antonio Meloni, studente di soli 14 anni di Ittiri.
Per l’autista, difeso dall’avvocato Nicola Satta, era arrivata la richiesta di rinvio a giudizio a marzo di due anni fa, dopo l’opposizione dei legali della famiglia del povero Antonio, gli avvocati Vittorio Delogu e Michele Galia, alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero.
Per convincere il giudice delle indagini preliminari Carmela Rita Serra a respingere la richiesta della Procura i legali della famiglia Meloni aveano allegato una nuova perizia, eseguita dall’ingegnere cagliaritano Stefano Ferrigno.
La loro tenacia era stata premiata a ottobre del 2019 – a due anni di distanza dalla tragedia – quando il gip, dopo aver letto la nuova relazione sull’incidente aveva sciolto la riserva e imposto al pm di formulare l’imputazione per omicidio colposo nei confronti dell’autista dell’Arst. Per il perito della famiglia Meloni il conducente del mezzo pubblico «non avrebbe dovuto semplicemente rallentare – aveva scritto il gip nelle quattro pagine di ordinanza – ma arrestare la marcia del veicolo, tanto più che come egli stesso ha sostenuto e come rilevato dal consulente del pm aveva una visuale molto limitata».
L’incidente si era verificato alle 7.30 del mattino nel piazzale di via Missingiagu, la distesa d’asfalto antistante il cimitero di Ittiri, da cui ogni mattina, a bordo dei pullman dell’Arst, gli studenti del paese partono per raggiungere gli istituti scolastici di Sassari e Alghero. (l.f.)
Per l’autista, difeso dall’avvocato Nicola Satta, era arrivata la richiesta di rinvio a giudizio a marzo di due anni fa, dopo l’opposizione dei legali della famiglia del povero Antonio, gli avvocati Vittorio Delogu e Michele Galia, alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero.
Per convincere il giudice delle indagini preliminari Carmela Rita Serra a respingere la richiesta della Procura i legali della famiglia Meloni aveano allegato una nuova perizia, eseguita dall’ingegnere cagliaritano Stefano Ferrigno.
La loro tenacia era stata premiata a ottobre del 2019 – a due anni di distanza dalla tragedia – quando il gip, dopo aver letto la nuova relazione sull’incidente aveva sciolto la riserva e imposto al pm di formulare l’imputazione per omicidio colposo nei confronti dell’autista dell’Arst. Per il perito della famiglia Meloni il conducente del mezzo pubblico «non avrebbe dovuto semplicemente rallentare – aveva scritto il gip nelle quattro pagine di ordinanza – ma arrestare la marcia del veicolo, tanto più che come egli stesso ha sostenuto e come rilevato dal consulente del pm aveva una visuale molto limitata».
L’incidente si era verificato alle 7.30 del mattino nel piazzale di via Missingiagu, la distesa d’asfalto antistante il cimitero di Ittiri, da cui ogni mattina, a bordo dei pullman dell’Arst, gli studenti del paese partono per raggiungere gli istituti scolastici di Sassari e Alghero. (l.f.)