La Nuova Sardegna

Sassari

Condannata la banda della cocaina dentro i libri

Condannata la banda della cocaina dentro i libri

La droga arrivava dalla Campania a casa di una casalinga sassarese. La pena più alta quindici anni

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SASSARI. Quasi sessanta anni di carcere sono stati inflitti dal giudice dell’udienza preliminare di Cagliari Giorgio Altieri a sette componenti della banda arrestata a ottobre del 2018 dai carabinieri del nucleo investigativo di Sassari, con l’accusa di aver importato nell’isola cocaina da Napoli.

La droga viaggiava nascosta all’interno di libri recapitati a casa di una insospettabile casalinga sassarese che viveva vicino alla comando provinciale dell’Arma. La pena più alta, quindici anni di carcere, è stata inflitta a Luigi Ronghi, noto Gino, 50 anni, commerciante napoletano residente a Porto Torres.

Otto anni sono stati inflitti invece a Stefano Dell’Orfano, 42 anni, anche lui commerciante di origini napoletane e anche lui trapiantato nella città turritana, che con Ronghi in passato aveva gestito un negozio di stufe.

Sei anni e otto mesi sono stati inflitti a Pasquale e Bianca Ronghi e a Michele Assante Di Cupillo, nipote di Ronghi, che si occupava di spedire la cocaina da Napoli a Sassari per posta. Sei anni di carcere è la pena inflitta dal giudice dell’udienza preliminare a Vincenza Filippa Deligios, 64 anni, la casalinga che riceveva a casa i libri con dentro la cocaina.

Maria Grazia Giordo, 56 anni sassarese, ritenuta la “cassiera” della banda è stata condannata invece a sei anni e otto mesi di carcere.

La cocaina che arrivava a Sassari dentro i pacchi postali era contraddistinta dall’elevatissimo grado di purezza, pari all’83 percento. Un chilo all’ingrosso veniva pagato 48mila euro, ma poi una volta tagliata veniva rivenduta al dettaglio fino a 120 euro al grammo.

Era Michele Assante Di Cupillo, nipote di Ronghi, che si occupava di spedirla da Napoli a Vincenza Filippa Deligios nella sua abitazione di Sassari, compilando ogni volta distinte con nomi di fantasia, non sapendo però che i carabinieri erano già sulle sue tracce.

A spacciarla in città e in provincia erano alcuni personaggi di spicco della criminalità locale. Il traffico si era interrotto quando a luglio del 2016 i carabinieri avevano fatto un blitz a casa della Deligios, sequestrando uno dei libroni con la droga.

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